Asfalto troppo caro, cantieri a rischio
L’assessore: «Le aziende si fermano»

Potrebbero saltare i lavori per il parcheggio della Santarella e della stazione di Camerlata - L’assessore Gervasoni: «Le principali aziende del settore sono ferme». L’imprenditore: «Impossibile lavorare»

Como

Le asfaltature primaverili in città sono già programmate, ma manca l’asfalto, e le ditte stanno fermando i macchinari.Sono diversi i cantieri a rischio blocco o slittamento, a cominciare dal parcheggio della Santarella e della stazione di Camerlata.

Dagli uffici del Comune tecnici e dirigenti spiegano che nelle ultime settimane diverse imprese hanno alzato bandiera bianca, schiacciate dai prezzi dei materiali. La maggioranza degli impianti di betonaggio che producono asfalto nel nostro territorio si è già fermata, funzionano solo se serve per le urgenze, ma non per portare a termine i lavori ordinari in calendario.

«Le difficoltà del mondo dei costruttori sono note – commenta Pierangelo Gervasoni , assessore ai Lavori pubblici – le più grandi realtà del settore sono ferme in conseguenza dell’aumento dei prezzi e della crisi internazionale. Abbiamo programmato le asfaltature in città, ma dobbiamo attendere che si sblocchi la situazione prima di cominciare. La difficoltà che investe tutta Italia a Como tocca diversi cantieri, per esempio il parcheggio a lato della Santarella. Le imprese si lamentano, gli accordi quadro sono stati sottoscritti, ma lavorare adesso per loro rischia di essere anti economico». Non è più conveniente.

L’aumento riguarda il costo dei materiali che si somma all’aumento del costo del carburante per i trasporti che a cascata incide su tutti i prezzi. Ma pesa altrettanto il caro energia. «I rincari sul gas e il petrolio hanno fatto aumentare anche i costi sul bitume – spiega Giovanni Foti dell’omonima impresa che produce calcestruzzi e aggregati – per l’asfalto parliamo di cifre raddoppiate rispetto all’anno scorso. Siamo costretti a fermarci. Ogni azienda ragiona come ovvio per conto proprio, ma nel nostro settore c’è coordinamento e tutti abbiamo mandato lettere ai clienti e alle amministrazioni per avvisarli di questa difficoltà. Restiamo aperti per emergenze, i lavori sulla strada, non per la normale produzione. Lavorare così è penalizzante». Con le asfaltature bloccate le normali sistemazioni delle strade in genere previste dalla primavera dovranno attendere.

Anche il cantiere delle paratie in città è a rischio, colpa dei prezzi dell’acciaio, del ferro e degli altri materiali utilizzati per erigere le opere idrauliche. Detto che già il bando per bonificare la Ticosa è saltato per l’aumento dei costi per lo smaltimento dell’amianto. I contratti firmati con costi e prezzi calcolati l’anno scorso sono tutti in bilico, le offerte presentate non sono più realistiche.

A queste condizioni macro economiche tante opere pubbliche sono congelate. Con rescissioni e contenziosi all’orizzonte. Tutto dipende dal perdurare della crisi già pesante da mesi sui materiali, acuita ora dalla guerra in Ucraina e dall’aumento incontrollato di quasi tutti i prezzi, con il timore di forti speculazioni. Si ricorrono nelle cronache di mezzo Paese i cantieri fermi e gli appalti saltati. Che ricorda il blocco quasi completo già visto anche sul nostro lago soltanto due anni fa, durante la prima emergenza Covid.
S.Bac.

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