Autosilo Val Mulini
Una voragine
da 700 mila euro

È il costo della manutenzione nei prossimi tre anni. E la perdita di gestione è di altri 80mila euro ogni 12 mesi

Conti da profondo rosso per l’autosilo Val Mulini, il cilindro realizzato nel 2006 di fronte al vecchio ospedale e praticamente vuoto dall’autunno del 2010, quando il Sant’Anna si trasferì a San Fermo. A fronte di una perdita annua media di circa 80mila euro come si legge nelle previsioni di budget approvate da Como Servizi Urbani e passate poi dal tavolo della giunta, sono ipotizzati investimenti per i prossimi tre anni per 700mila euro per la ristrutturazione dell’edificio. Un bagno di sangue sotto il profilo finanziario, ma alcuni senza possibilità di rinvio.

Le manutenzioni

Quest’anno, a fronte di 82mila euro di fatturato di ingressi e altre 90mila da convenzioni, ne serviranno 80mila per la manutenzione del tunnel, ai quali aggiungere gli oltre 250mila euro dei costi di funzionamento. Per le manutenzioni vanno calcolati 200mila euro tra quest’anno e il 2020 per la sostituzione del sistema di controllo degli accessi (definito «obsoleto» e con «difficoltà nel reperimento dei ricambi»), altri 120mila nel 2020 per la sostituzione dell’impianto di illuminazione. Da valutare un ulteriore intervento da 300mila euro che consiste nel «rifacimento della pavimentazione del sesto piano».

Il problema irrisolto dopo anni di tentativi ed esperimenti è quello dell’utilizzo della struttura che, con la presenza del vecchio ospedale, fatturava (dato del 2009) più di mezzo milione di euro. Fino ad arrivare agli anni recenti quando l’autosilo porta solo perdite.

Gli stessi vertici di Como Servizi Urbani, società presieduta da Matteo Barbera, scrivono nella relazione allegata al piano industriale, che le speranze di invertire la rotta sono praticamente nulle e che tutte le promozioni applicate sono sostanzialmente fallite. «Il problema della gestione economica dell’autosilo - si legge nel documento - era già stato sollevato ripetutamente negli ultimi esercizi anche con rilievi scritti, sottolineando il sostanziale pessimismo sul risultato di ulteriori interventi promozionali (alcuni per altro già sperimentati)».

I nodi irrisolti

E ancora: «Giocano in sfavore dell’utilizzo della struttura: la sua “location” non adatta ad un parcheggio di interscambio in direzione Como (troppo prossima al centro) e la comprovata difficoltà della potenziale utenza a cambiare le proprie abitudini». Il documento analizza poi il nodo degli interventi impiantistici «finalizzati all’adeguamento della struttura alla normativa vigente» e fa presente che « l’azienda si è fatta parte diligente a realizzare gli interventi attuativi per l’ottenimento del certificato prevenzione incendi».

Il tutto per dire che, con il passare del tempo, la situazione potrà solo peggiorare anche perché, a fronte dei mancati incassi (gli accessi, anziché aumentare, diminuiscono), iniziano ad essere necessari costosi interventi di manutenzione tutti a carico dell’amministrazione comunale.

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