Balotelli stavolta gioca in difesa.
Ricorso contro la multa da 700 euro

Finisce in Tribunale il caso dell’attaccante milanista che contesta due verbali. Eccesso di velocità: la polizia stradale di Como voleva togliergli i punti dalla patente

Pizzicato dall’autovelox per ben quattro volte in meno di un anno a pigiare sull’acceleratore della sua auto per andare dalla sua casa di Limido Comasco a Milanello, Mario Balotelli decide di giocare in difesa per una volta. E contro una cartella esattoriale di Equitalia da 700 euro circa ha proposto un ricorso, finito in questi giorni sul tavolo del giudice civile di Como.

Supermario, infatti, nel settembre di due anni fa aveva ricevuto l’ingiunzione di pagamento di un paio di verbali: uno per un eccesso di velocità rilevato dalla Polizia stradale il 13 maggio 2013 lungo il tragitto tra Limido e il campo di allenamento del Milan, l’altro per non aver comunicato l’identità di chi si trovava alla guida dell’auto intestata al calciatore pizzicata in altre tre occasioni superare i limiti di velocità.

Più precisamente la Prefettura di Como avrebbe notificato, tra il 2012 e il 2013, altre tre contravvenzioni a Balotelli rilevate il 27 settembre 2012 e il 15 aprile dell’anno successivo (con ben due scatti da parte dell’autovelox). Eccessi di velocità tra i 10 e i 40 chilometri all’ora oltre il limite tranne in un caso, ad aprile, quando l’attaccante rossonero avrebbe superato i limiti di velocità di oltre i 40 chilometri orari. In questo caso il Codice della strada prevede, oltre a una salatissima multa, anche il ritiro della patente di guida per tre mesi (oltre alla decurtazione dei punti). Supermario, però, non avrebbe mai comunicato l’identità di chi si trovava alla guida della sua vettura, facendo così scattare una nuova contravvenzione.

Su quest’ultima tra i legali di Balotelli ed Equitalia si è aperto un contenzioso. Secondo gli avvocati del calciatore, infatti, la cartella esattoriale sarebbe nulla, in quanto non correttamente notificata. Questione molto tecnica, ma che potrebbe potenzialmente trasformarsi in un colpo di spugna sui 700 euro che l’ex attaccante del Manchester City e del Liverpool dovrebbe versare alle casse dello Stato. Stando al ricorso, infatti, i verbali sarebbero stati inviati a un recapito «che non corrispondeva né alla residenza, né al domicilio, né alla dimora» dello stesso Balotelli.

La vicenda è già passato sul tavolo del giudice di pace di Como, il quale aveva respinto il ricorso del calciatore sottolineando come «i verbali risultano notificati nei termini di legge al domicilio» del calciatore «o, meglio, in uno dei tanti utilizzati» da un uomo che «a causa della sua nota attività sportiva è sempre in giro per il mondo con conseguenti repentini e frequenti cambi di residenza e domicilio».

Una conclusione che non convince, però, Balotelli e l’avvocato Giuseppe Parente, che assiste il calciatore. Il legale, infatti, ha presentato un ricorso contro la sentenza del giudice di pace e si sono presentati davanti al giudice civile di Como chiamando in causa sia Equitalia (assistita dall’avvocato Massimo Di Marco) che la Prefettura di Como, tramite l’avvocatura di Stato.

Il giudice ha rinviato l’udienza all’anno prossimo. E la decisione è attesa per il 24 febbraio prossimo.
P. Mor.

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