Buttati quattrocentomila euro
Infopoint a Como, che spreco
Esposto alla Corte dei Conti

I locali del Broletto sono rimasti aperti per 3 anni e poi sono stati chiusi per essere trasferiti in via Albertolli.

Il caso dell’Infopoint vetrato del Broletto finirà sulla scrivania del sindaco Mario Landriscina e su quella dei giudici della Corte dei Conti. Alessandro Rapinese, capogruppo della sua lista civica in consiglio comunale, è deciso a chiedere chiarimenti sui soldi spesi per la realizzazione della struttura (inaugurata il 4 agosto del 2015) chiusa appena tre anni dopo (nell’agosto scorso) e su quelli che il Comune di Como (ma anche Provincia e Camera di Commercio) stanno spendendo per pagare l’affitto dei locali di piazza Gobetti dove è stato aperto il nuovo punto informazioni.

La realizzazione dell’infopoint era stata portata avanti dall’amministrazione Lucini. Del costo totale di circa 400mila euro alla quota messa sul piatto da Palazzo Cernezzi attraverso la tassa di soggiorno si era aggiunto un finanziamento regionale. Restava invece attivo l’ex Iat di piazza Cavour, gestito dall’amministrazione provinciale. Nel dicembre del 2017, però, dopo 40 anni, la chiusura dello storico punto di riferimento per i turisti.

Che fare, quindi? Una convenzione per una gestione a tre dello spazio del Broletto? Niente affatto. La scelta di Provincia, Camera di Commercio e Comune è stata quella di affittare dei locali privati in piazza Gobetti, posizione decisamente più defilata rispetto a piazza Duomo, e creare lì un unico ufficio turistico, con la conseguente chiusura del Broletto. Una decisione che fin da subito aveva creato polemiche, arrivate anche in consiglio comunale. Dalla scorsa estate il Broletto è chiuso e inutilizzato (fatta salva la parentesi natalizia con il punto informativo della Città dei Balocchi) e adesso è arrivato il primo conto al Comune per i locali di piazza Gobetti pari a 8mila euro.

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