Caldo infernale a partire da oggi: paura per le risorse idriche in Regione

Emergenza siccità Nel territorio comasco oggi si toccheranno i 38 gradi, ma il caldo non sembra in diminuzione e senza precipitazioni all’orizzonte in Regione Lombardia si teme per le scorte di acqua, soprattutto per l’agricoltura

Avanza inesorabile e i primi giorni della settimana ne sono stati solo una blanda anteprima: il caldo infernale si abbatte sul territorio comasco a partire da oggi. Se ne parla ormai da giorni, ma è bene essere preparati ad affrontare con tutte le cautele necessarie le temperature da record del fine settimana.

La giornate più calda, secondo le previsioni segnalate da Meteo Como e da Meteo Bassa Comasca, è quella di oggi, con temperature massime che raggiungeranno anche i 37/38 gradi, mentre un lieve calo si registrerà nelle giornate di domani, sabato 16 luglio, e di lunedì 18 luglio. Le minime in ogni caso non sembrano destinate a scendere sotto i 25 gradi. la prossima settimana invece rischia di andare anche peggio, con temperature ancora elevatissime.

Responsabile dell’inesorabile salita della colonnina di mercurio è un anticiclione africano, mentre l’assenza di nubi o perturbazioni che possano frenare l’avanzata dell’aria calda spaventa, soprattutto viste le scarse riserve idriche della Lombardia e le condizioni critiche del lago.

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Della crisi idrica ha parlato anche il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha fatto il punto della situazione insieme all’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Settori. La paura è soprattutto per le riserve idriche destinate all’agricoltura che «si stanno esaurendo - come ha sottolineato il governatore - e oltre il 25-30 luglio non possiamo andare». Minor preoccupazione invece per l’acqua potabile, come ha rassicurato anche Como Acqua ieri in riferimento specifico al nostro territorio.

La situazione in ogni caso resta critica: la risorsa idrica è inferiore del 61% rispetto allo storico e la neve sulle montagne manca, come ha evidenziato Massimo Sertori, che ha anche fatto un appello ai cittadini lombardi a favore di un uso più consapevole dell’acqua. «Stiamo cercando di lavorare per scongiurare il più possibile lo stato di calamità, ma qualora vi fosse la necessità - ha sottolineato Sertori - siamo pronti a chiederlo».

Stato di calamità che differirebbe dallo stato di emergenza, già varato dal Consiglio dei ministri per la Regione Lombardia a causa della grave situazione di deficit idrico, come strumento di sostegno della popolazione, dell’ambiente e delle attività produttive. Diversamente invece - come spiegato l’assessore Sertori - lo stato di calamità, che è uno strumento legato eslcusivamente al settore agricolo, servirebbe a creare delle situazioni di indennizzo, a fatto avvenuto, come nel caso in cui si perdesse il raccolto.

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