Case vacanze, aumento record in 5 anni
E la tassa di soggiorno diventa più cara

Nel 2013 c’erano 40 strutture, oggi 610. Superati gli hotel per numero di posti letto. L’imposta da aprile raddoppia: da uno a due ero per notte. Nel 2018 incassati 1,2 milioni

In cinque anni le case vacanza a Como sono aumentate del 1.425%: il turismo si è impossessato del centro città e da aprile la tassa di soggiorno aumenterà di un euro. I bed and breakfast e, soprattutto gli affitta camere, si sono concentrati in maniera massiccia all’interno delle mura e in riva al lago: non si tratta della stanza lasciata vuota da un figlio e offerta dalla singola famiglia, ma di imprese e aziende che hanno comprato e ristrutturato interi palazzi.

Basti pensare che nel 2013 questa tipologia di attività ricettive censite dal Comune di Como erano 40, prima del 2010 praticamente non esistevano. Nel 2014 la curva ha iniziato a salire, nel 2015 si è arrivati a 60 case vacanza, poi a 240, nel 2017 a 404 ed ora, almeno fino allo scorso autunno, a 610. Per un totale di 2.820 posti letto. In questa partita non vengono calcolati i normali hotel che, a Como sono 38 ed offrono 2.790 letti. Questo vuol dire che le case vacanze hanno superato i posti messi a disposizione dagli alberghi tradizionali.

Tanti palazzi, da piazza Matteotti a via Sirtori sono ormai interamente destinati ai turisti. Ogni anno tra Porta Torre e piazza Cavour queste realtà aumentano al ritmo di 200 unità, il b&b vecchio stile a gestione familiare pesa solo per il 10% e la parte del leone la fanno le case vacanze gestite da società. Rebbio, Albate, Monte Olimpino, Tavernola, Lora e Camerlata sono solo sfiorati da questo fenomeno: è il centro storico ad essere stato quasi interamente occupato dalle strutture turistiche. Si va dalla zona pedonale al lungolago, tra Villa Olmo e Villa Geno.

Barcellona, Parigi, Venezia stanno facendo i conti con il turismo low cost, limitando i giorni l’apertura delle case vacanze e anche centri come Palma di Maiorca hanno introdotto specifiche e più rigide licenze. «Dal primo di aprile aumenta da uno a due euro la tassa di soggiorno per le case vacanze e i b&b – spiega l’assessore al bilancio Adriano Caldara – per gli alloggi gestiti in maniera imprenditoriale il ritocco è da 1,5 euro a 2. Gli alberghi di lusso a 5 cinque stelle passano da 2,5 a 4 euro. Per ostelli e campeggi la tassa resta a 50 centesimi, invariato anche l’euro chiesto agli ospiti dei classici alberghi». La tariffa è ridotta del 50% tra il 1 ottobre e il 31 marzo. Paga comunque il turista. Questa tassa a Como l’anno scorso pesava circa 1,2 milioni di euro.

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