Causa di Ats a La Provincia
Dai quotidiani alle tv:
la notizia fa il giro d’Italia

Solidarietà da molte testate e una presa di posizione dell’associazione lombarda dei giornalisti

Si è guadagnata un’eco vastissima, soprattutto a livello lombardo, la notizia della causa promossa da Ats Insubria nei confronti del quotidiano La Provincia. Ne hanno parlato un po’ tutti, quotidiani e tv, sia dandone conto ai lettori sia manifestando una graditissima solidarietà nei confronti della redazione comasca del giornale. Della causa ha scritto per prima l’Agi, con un pezzo della collega Manuela D’Alessandro, presto ripreso da molte altre testate, a partire, per esempio, da Repubblica Milano. Solidarietà hanno espresso i colleghi del Cittadino di Lodi, la direttrice del Giornale di Brescia Nunzia Vallini («È andata in scena l’arroganza del potere, peraltro espressa da una struttura che ha come compito primario – e a mio parere esclusivo - quella del servizio», ha scritto in una mail inviata al direttore de La Provincia Diego Minonzio), i colleghi del comitato di redazione del tg regionale Rai. A sostegno dell’operato della redazione si è levata anche la voce dell’Alg, l’Associazione lombarda dei giornalisti: «L’Associazione - commenta il presidente Paolo Perucchini - è basita dal comportamento dell’ente che fa capo alla Regione che lamenta una non meglio specificata “speculazione” portata avanti da due cronisti de La Provincia di Como. E non può accettare che la stessa Regione Lombardia con apposita delibera, abbia deciso di stanziare circa 18mila euro per le spese del procedimento, compreso il compenso all’avvocato Andrea Mascetti per seguire gli sviluppi della causa».

Il presidente della Alg è tornato nuovamente a chiedere con forza un immediato ed assolutamente necessario intervento legislativo per riformare il capitolo delle querele bavaglio, soprattutto dopo questa azione della Regione Lombardia che si permette di decidere, al posto dei giornalisti, cosa si può o non si può scrivere.

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