Centro migranti,
no di Butti alla chiusura
«Per i senzatetto e per altri arrivi»

Il parlamentare lariano dopo l’annunciata dismissione del campo in via Regina. «Teniamolo invece di montare tende in inverno. Garantiamo la dignità dell’uomo e il decoro»

Ci saranno altri flussi migratori, seppur meno consistenti. E poi a Como abbiamo già oggi tanti senzatetto, costretti a usare ripari ben poco dignitosi come le fabbriche abbandonate o i portici dell’ex chiesa di San Francesco. Partendo da queste due considerazioni, il deputato lariano di Fratelli d’Italia Alessio Butti chiede che il campo di via Regina non venga chiuso, come invece prospettato dal sottosegretario agli Interni Nicola Molteni dopo il trasferimento dei primi 70 migranti. «Sappiamo bene che l’emergenza di due o tre anni fa non è l’emergenza di oggi, è molto più attutita anche per i provvedimenti presi nell’ultima fase dal precedente Governo - nota Butti - Tuttavia, in questa fase c’è un flusso consistente di pachistani e nessuno esclude che possano esserci nel prossimo futuro arrivi da altri Paesi». «Ecco, alla luce di questa analisi - dice Butti - chiudere il centro di via Regina può avere delle conseguenze non positive. Lo dico senza alcuna polemica. Sta arrivando l’inverno, non vedo perché si debbano montare le tende quando a Como esiste già questa struttura, decentrata, gestita bene dalla Croce Rossa, con medici e volontari che vanno ringraziati».

Anche il direttore del Settimanale della Diocesi, monsignor Angelo Riva, ha auspicato una «riconversione d’uso» del campo, nell’editoriale pubblicato ieri sul nostro giornale. «Senz’altro il campo di via Regina è meglio di una tenda o di un portico, allora perché non tenerlo? - si chiede il parlamentare - Lo dico per la dignità dell’uomo e per il decoro della città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA