Cerca di strangolare la fidanzata
Poi si pente e fugge: denunciato

L’episodio ieri mattina in via Carso a Como

La chiamata al numero unico di emergenza 112 aveva fatto temere il peggio: «Mia figlia è stata aggredita e strangolata, correte». Fortunatamente - ancorché sullo sfondo di una vicenda familiare e personale non certo facile, anzi - la giovane vittima dell’aggressione stava fisicamente bene.

E nonostante questo gli agenti della squadra volante della Questura di Como hanno denunciato - dopo avergli a lungo dato la caccia in giro per la città - il fidanzato e convivente della ragazza, accusato di maltrattamenti in famiglia.

L’allarme è scattato nella tarda mattinata di ieri, all’interno di un residence vicino al rondò di via Carso, dove da qualche settimana un ragazzo pavese di 23 anni e la sua fidanzata di Cadorago di 22 anni vivono, assieme alla figlia di pochi mesi.

Tra i due, secondo quanto hanno potuto ricostruire i poliziotti comaschi prontamente intervenuti dopo l’allarme, da qualche tempo le cose non vanno particolarmente bene. Anzi, parrebbe - ma su questo aspetto sono in corso accertamenti, visto che fino a ieri non era stata mai formalizzata alcuna denuncia - che il ragazzo in più di un’occasione avrebbe alzato le mani contro la giovane convivente. Ieri, però, si è andato decisamente oltre.

Al termine di un litigio, nel corso del quale sarebbe pure spuntato un coltello utilizzato dal ragazzo per minacciare la fidanzata, lui avrebbe stretto le mani al collo di lei, salvo poi pentirsi immediatamente e, spaventato per quello che aveva appena fatto, fuggire a piedi dal residence.

Mentre i volontari della Croce Rossa portavano in ospedale, al Valduce, la ragazza - pochi i giorni di prognosi per lei, dopo la visita in pronto soccorso - i poliziotti della squadra volante hanno rintracciato il giovane aggressore nella zona della stazione di Como Borghi. Quindi lo hanno caricato in auto e lo hanno portato in Questura.

Dopo aver raccolto la denuncia della vittima dell’aggressione, i poliziotti hanno deciso di procedere con una denuncia a piede libero con l’accusa di maltrattamenti e minacce aggravate. A questo punto il fascicolo finirà sul tavolo della Procura, che attiverà - come da protocollo - un codice rosso per valutare nel dettaglio la situazione.

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