Colonno, soccorso in montagna
Pensionato muore dopo dieci giorni

Domenica 16 maggio l’addio a Ovidio Soldati colto da malore ai margini di un bosco

Non ce l’ha fatta Ovidio Soldati il pensionato di Colonno - ma residente a Como - che il 4 maggio scorso era stato ricoverato con l’elisoccorso all’ospedale di Gravedona dopo essere stato ritrovato a terra nella località montana “I Prati”, sopra il paese, dove possedeva una baita e dove si recava tutti i fine settimana. Troppo gravi le conseguenze riportate a seguito dell’emorragia celebrale accusata mentre l’uomo - classe 1934 - stava riparando la recinzione lesionata dalle incursioni dei cervi. Erano stati due residenti a individuarlo nel primo pomeriggio a terra, in stato di semi-incoscienza e con la testa insanguinata, ai margini di un bosco delimitato da noccioli. Tempestiva la macchina dei soccorsi, che aveva coinvolto oltre all’elisoccorso di Milano anche due tecnici della stazione Lario-Occidentale e Ceresio del Soccorso Alpino, saliti ai “Prati” con il quad in dotazione alla stazione. Sul posto anche i carabinieri di Tremezzina. Già nelle ore immediatamente successive al ricovero le sue condizioni erano state definite gravissime. Il suo cuore ha cessato di battere venerdì mattina. Tanti i messaggi e le manifestazioni di cordoglio giunte al figlio Mauro. Ovidio Soldati era molto legato a Colonno (Soldati è uno dei cognomi più diffusi in paese) e la sua è una delle tante storie che hanno reso il lago e le valli adiacenti zone celebri grazie all’antico mestiere dello stuccatore gessista. Una professione svolta con la passione di sempre per 46 lunghi anni. Con una particolarità, rivelata dal figlio e cioè che Ovidio Soldati aveva partecipato anche alla costruzione del grattacielo Pirelli a Milano, edificato tra il 1956 ed il 1960 e che per trent’anni ha conservato il record di edificio europeo più alto con i suoi 32 piani. Domenica 16 maggio alle 15, nella chiesa parrocchiale di San Michele a Colonno, si terrà l’ultimo saluto. Dalla chiesa il feretro procederà poi verso la cremazione.

(Marco Palumbo)

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