Como: «Aree dismesse
La città non è ferma»

L’assessore Marco Butti illustra i progetti di recupero in centro (ex Danzas) e nelle zone periferiche. «Occasione per dotare i quartieri di parcheggi, rivedere la viabilità e realizzare nuovi servizi per i residenti»

Qualcosa si muove nella città delle grandi aree dismesse. E se la notizia non riguarda uno dei principali compendi entrato ormai a fare parte della nostra storia contemporanea (Ticosa, ex ospedale Sant’Anna, ex manicomio di San Martino, ex orfanotrofio di via Grassi), nondimeno rappresenta un segnale importante dopo anni di stagnazione, diretta conseguenza anche di un mercato immobiliare da troppo tempo votato al ribasso.

Un aspetto che era stato evidenziato con chiarezza sulle colonne di questo giornale dal professor Stefano Della Torre, comasco e docente del Politecnico, secondo cui a bloccare il recupero delle aree dismesse sono valori immobiliari ancora troppo alti.

È l’assessore all’Urbanistica Marco Butti a elencare i piani di recupero di cui si sta concretamente discutendo in queste settimane a palazzo Cernezzi. Alcuni già noti e in attesa da anni di essere portati a termine; altri invece rappresentano una novità assoluta. Tutti sono di iniziativa privata.

«E per tutti si è cercato un mix di soluzioni che consentano alla nuova destinazione d’uso di inserirsi in modo funzionale nei quartieri interessati, con servizi che semplifichino la vita di chi ci vive» premette l’assessore. È un intervento di edilizia residenziale, a cui si aggiungerà un’area commerciale per la media distribuzione, quello che vedrà la luce tra via Cecilio e via Di Vittorio (Pru ex Mesa): «È un piano concordato con Regione Lombardia e Aler, che realizzerà qui 33 appartamenti in edilizia convenzionata» dice Butti.

A Monte Olimpino si sblocca l’area ex Chibro, «dove una cooperativa andrà a realizzare un’operazione di tipo residenziale, sempre in edilizia convenzionata».

Vedrà la luce anche il piano integrato a Ponte Chiasso sull’area ex Albarelli Lechler: «La destinazione sarà commerciale, sempre per media distribuzione, ma per Ponte Chiasso vi saranno effetti positivi in termini di dotazione di parcheggi pubblici e di viabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA