Como, dopo l’addio di Maroni
il centrodestra ci crede
«Vinceremo lo stesso»

Il governatore uscente: «Non mi ricandido». Al suo posto si presenta Fontana, ex sindaco di Varese. Fermi: «Abbiamo tutte le possibilità per proseguire»

Prima in giunta e, poco dopo, alla stampa Roberto Maroni, governatore della Lombardia ha confermato che non si ricandida per il bis «per motivi personali», ha augurato un «in bocca al lupo» al suo sostituto Attilio Fontana, l’ex sindaco leghista di Varese, di cui è amico da anni (l’indicazione è stata poi espressa ufficialmente dalla Lega durante il consiglio nazionale che si è tenuto nel pomeriggio) e ha però detto di essere «a disposizione». Un’uscita di scena dal Pirellone, ma non dalla politica. E soprattutto non da quella nazionale. Intanto Fontana incontrerà oggi gli alleati del centrodestra.

Nella sua conferenza stampa Maroni ha voluto sottolineare una serie di risultati della sua legislatura e nelle cinque azioni emblematiche ha incluso anche la «restituzione del lago di Como». La decisione di Maroni di non ricandidarsi ha colto di sorpresa Alessandro Fermi, sottosegretario regionale di Forza Italia che negli ultimi tre anni ha partecipato a tutte le giunte del Pirellone. «È stato per tutti un fulmine a ciel sereno - commenta il forzista che si ripresenterà alle elezioni del 4 marzo - e posso dire che per me sono stati cinque anni, e soprattutto gli ultimi tre da sottosegretario, molto belli».

. E sulla vittoria? «Sono convinto che il centrodestra abbia tutte le possibilità di vincere», dice Fermi.

Fermi approva la scelta di Fontana: «Ho sempre avuto un ritorno su di lui perché ha rappresentato le istituzioni in modo moderato e, in secondo luogo, perché nasce come amministratore avendo fatto il sindaco per anni».

Dal canto suo il deputato leghista Nicola Molteni commenta il colpo di teatro di Maroni dicendo: «Ringrazio Maroni per l’immenso lavoro fatto per la Lombardia e per la provincia di Como e faccio un grande in bocca al lupo ad Attilio Fontana che conosco, è un amico, è stato un bravo sindaco e conosce bene i problemi della fascia pedemontana».

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