Como, il ragazzo
è stato schiacciato dall’auto pirata

Gaetano forse era a terra quando è stato travolto. L’autopsia deve chiarire se sia caduto per un malore. Polizia a caccia di telecamere tra Camerlata e Rebbio per ricostruire dove si trovava tra le 4.10 e le 5.40 del mattino

Gaetano era quasi arrivato a casa. Poi, non si sa perché, ha deciso di tirare dritto. E di continuare a camminare a dispetto della pioggia e del buio fino a quella maledetta rampa che, da via Paoli, scende verso l’inceneritore, dove ha trovato la morte.

I detective della squadra mobile della Questura hanno deciso di mettercela tutta per scoprire cosa sia successo tra le 4.10 e le 5.40 di domenica. Ieri, ad esempio, hanno passato al setaccio tutta Camerlata e tutta Rebbio a caccia di telecamere che possano fornire elementi utili a ricostruire il mistero. Che il giardiniere di 22 anni di Rebbio sia rimasto vittima di un investimento, ormai non c’è più alcun dubbio. Ma - novità di ieri - i primi esiti parziali dell’autopsia porterebbero a ipotizzate che il giovane fosse già a terra quando è stato travolto.

La ferita alla testa, infatti, sarebbe compatibile con uno schiacciamento. Se così è, vuole anche dire che l’investitore si dev’essere per forza reso conto di aver urtato qualcosa mentre percorreva la rampa che da via Paoli scende verso via Clemente XIII. E che, anche per questo motivo, sarebbe il caso si presentasse spontaneamente - quanto prima - ai poliziotti della squadra mobile per evitare che a suo carico possa scattare, in caso fosse identificato, l’arresto per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.

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