Como, l’ex sanatorio
albergo dei senzatetto

La denuncia dei residenti di Camerlata «Decine di stranieri accampati di notte nel padiglione G. B Grassi». L’immobile venduto dal Sant’Anna alla Cassa depositi e prestiti ora è in abbandono, invaso da giacigli e sporcizia

«Guardi, se viene qui verso sera li incontra tutti. Fanno la spola dalla piazza risalendo con le borse della spesa e con i secchi pieni d’acqua. Li riempiono laggiù, dove c’è la fontana».

Ai residenti di questa zona di Camerlata non sembra vero di poter raccontare questa loro difficile convivenza: «Sono mesi - dicono - che chiediamo aiuto», perché i loro vicini sono le decine - «de-ci-ne», scandiscono - di stranieri extracomunitari senza fissa dimora che hanno trasformato l’ex padiglione “G. B. Grassi”, il sanatorio del vecchio Sant’Anna, in una sorta di condominio, ovviamente occupato abusivamente.

La convivenza forzata alza il livello di guardia, e con esso il timore per l’ordine pubblico. Un esposto presentato dai vertici del parco della Spina Verde non è bastato, per il momento, a innescare una qualsivoglia contromisura: «In questura - riferisce un’altra residente - ci hanno detto che è possibile sì incrementare i passaggi delle pattuglie, e che senz’altro sarà fatto, ma che il problema non si risolverà fino a quando gli accessi alla struttura non saranno sigillati come si deve, o fino a quando non si provvederà a ridare vita e funzione alle palazzine».

Venduto dal Sant’Anna alla Cassa depositi e prestiti nel 2014 per 4,5 milioni di euro, il padiglione di fatto è senza difese. Assicurare i due cancelli di accesso con catene e lucchetti non è servito a proteggerlo.

Il quadro della situazione, per sommi capi, è questo: dentro alla palazzina ex Sert e nel padiglione principale è un viavai continuo di gente. Ci sono problemi igienici, abbastanza evidenti.

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