Como, nuovo dormitorio
Grandi manovre per non votare

Brenna (Insieme): non prioritario. La Lega nicchia. Rapinese: «Ininfluente». Tutti gli altri sono a favore della discussione prima della pausa estiva

La discussione della ricapitalizzazione di Villa Erba prima e dell’assestamento di bilancio poi “salvano” la maggioranza che, almeno per le prossime tre sedute del consiglio, uscirà ancora indenne, senza cioè contarsi, già sapendo di non avere i numeri.

A parole non ha paura nessuno («votare oggi o a settembre non cambia la nostra posizione», dice per esempio il capogruppo della Lega Giampiero Ajani) ma è un dato di fatto che i capigruppo si siano ben guardati dal fare presente al presidente del consiglio Anna Veronelli che sarebbe stata necessaria una diversa “calendarizzazione”; un programma di lavoro che tenesse conto sia degli obblighi di legge (o approvi il bilancio entro luglio o sono guai), sia della discussione della mozione relativa al dormitorio, con il suo lungo corollario di emendamenti. Peraltro, quand’anche si arrivasse ad affrontare la questione la prossima settimana, sarebbe piuttosto difficile licenziarla in una sola seduta: basti guardare gli emendamenti e alle mozioni parallele che si intrecciano attorno alla vicenda, da quello di Ada Mantovani (ne diamo conto nell’articolo accanto), alle modifiche invocate da Fratelli d’Italia o da Alessandro Rapinese, che da un po’ di tempo collabora con la maggioranza. «Si finiscano gli argomenti in programma entro le date fissate - dice Franco Brenna, capogruppo della civica “Insieme per Landriscina” -. Il dormitorio? È tra questi, ma non lo reputo di stretta necessità in questo momento».

Il lumbard Ajani: «Vogliamo finire prima delle ferie in modo da non trascinarci l’argomento, ma se anche si arrivasse a settembre la nostra idea resterebbe la stessa. Siamo contrari». Rapinese si spinge oltre a va anche all’attacco della prima firmataria della mozione, Patrizia Maesani. «È irrilevante quando si vota - dice - perché tanto il dormitorio non ci sarà mai. Anche se passasse la mozione, non c’è la volontà politica e il peso delle mozioni, ahimè, lo conosciamo. Ce lo insegna proprio Maesani, che era stata sfiduciata dal consiglio e se n’è fregata. Sedute aggiuntive? Lo stesso Pd ha votato contro. Visto la loro bella sede comoda e riscaldata inizino a ospitare i senzatetto, io ci metto i divani». La presidente del consiglio Veronelli conferma che «al momento dai capigruppo non sono arrivate richieste specifiche sulla calendarizzazione della mozione, ma io sono a disposizione e se mi verrà chiesto li convocherò di nuovo». Richiesta che dovrebbe arrivare proprio dall’azzurro Enrico Cenetiempo: «Sarebbe molto meglio votare adesso, se si riuscisse a concludere il bilancio il 29 avremo due serate e chiederò che si utilizzino quelle per la discussione. Si faccia di tutto per chiudere». Il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Ferretti aggiunge: «Noi siamo disponibili, se si riuscirà a restare entro il 31 non ci sono problemi». Pd e Svolta Civica hanno bocciato i consigli supplementari del 30 e del 31, ma solo perché si parlava del bilancio. Ora Stefano Fanetti e Vittorio Nessi dicono: «Pronti alla discussione, noi ci siamo». Fa pressing Fabio Aleotti (Cinque Stelle): «Non ha alcun senso il rinvio, si voti ora e faremo di tutto perché si faccia».

I tempi, va detto, dipenderanno dalla discussione su Villa Erba in programma lunedì sera, su cui il Pd voterà a favore. Se gli interventi saranno limitati e si arriverà al voto in tempi brevi, toccherà al dormitorio. Ma lì si vedranno subito le intenzioni di chi punta, al di là delle parole, a rinviare tutto.

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