Como: prof, la grande fuga
Ci sono 500 posti che nessuno vuole

Pessimo il bilancio delle nomine ieri alla Magistri. Ancora da assegnare il 60% delle cattedre a disposizione. Guai soprattutto con i docenti di matematica e sostegno

Cinquecento cattedre vuote, i dirigenti scolastici comaschi dovranno chiamare, entro martedì, a casa dei potenziali supplenti.

È la principale conseguenza dell’esito delle operazioni di nomina dei docenti a tempo determinato, in programma ieri mattina alla Magistri Cumacini, e coordinate dai due presidi delegati Silvana Campisano (Istituto Caio Plinio) e Vincenzo Iaia (Istituto Melotti), con il sostengo dei funzionari dell’ufficio scolastico provinciale.

I conti non tornano

Avrebbero dovuto essere assegnate 229 cattedre, ma ne sono avanzate la bellezza di 134, il che significa che il 60% dei posti è ancora vuoto. Ballano anche 34 “spezzoni”, cioè altre cattedre con un monte ore più ridotto. Il fabbisogno delle scuole però è molto, molto più grande. Infatti ieri sono stati convocati soltanto i docenti presenti negli elenchi provinciali, ormai esauriti, ma le caselle da riempire sono centinaia in più, tante altre cattedre nelle scuole sono deserte.

Così, da stamattina, ogni scuola dovrà contattare i supplenti inseriti nelle graduatorie d’istituto, elenchi zeppi di precari non professionisti, nella speranza di trovare all’ultimo minuto qualche “tappabuco”, con meno esperienza e con meno titoli, in alcuni casi anche dei semplici neo laureati.

«Sommando i posti rimasti scoperti oggi (ieri, ndr) al fabbisogno delle scuole, credo che in provincia restino vuote tra le 400 e le 500 cattedre - stima Salvo Gerardo, segretario di Uil Scuola Como - Soprattutto nel sostegno, ma anche in alcune discipline scientifiche, come matematica. Ogni istituto dovrà nominare da solo. Non sarà facile, ma rispetto all’anno scorso, quando gli organici non erano al completo ancora a novembre, adesso abbiamo del tempo in più, anche se poco. La speranza è quella di coprire subito le urgenze, trovando docenti di sostegno almeno per affiancare alunni con disabilità gravi».

L’anno scorso era stato un anno catastrofico. Il Governo aveva assunto migliaia di prof, in un processo non è stato semplice gestire. Ieri mattina comunque tanti dinieghi sono arrivati nel sostegno delle scuole dell’infanzia, dove su 90 cattedre a disposizione ne sono rimaste vuote 87, e nelle scuole secondarie (vuote 37 su 45).

Un avvio difficile

Perché tanti docenti hanno rifiutato?

«Perché tutti sperano di trovare una scuola più vicino a casa - spiega Rosaria Maietta, segretaria di Flc Cgil - . È ragionevole, un docente che abita a Como con la cattedra assegnata a Porlezza preferisce attendere la chiamata di un preside della città oppure dell’hinterland. Certo, organizzativamente tutto questo significa che le scuole, da sole e in tutta fretta, dovranno contattare centinaia di supplenti».

Come detto è grave la situazione nel sostegno, circa 200 “buchi” soltanto alle medie, ma anche in matematica, altre 70 cattedre da coprire, non ci sono professori. Oggi è sabato, la prima campanella suona martedì mattina.

Tra l’altro quella di lunedì 11 settembre, per tutte le segreterie scolastiche, sarà una giornata molto speciale: scadono infatti i termini di presentazione delle certificazioni vaccinali, un termine che, lo ricordiamo, vale per i nidi, ma anche per le scuole dell’infanzia. Le famiglie che “sgarrano” rischiano multe salate e l’esclusione dal servizio, le scuole devono tassativamente inviare gli elenchi degli inadempienti all’Ats Insubria.

Se si aggiunge il problema delle nomine questo fine settimana per presidi e istituti sarà incubo, con buona pace delle lezioni che, in un modo o nell’altro, devono comunque iniziare.

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