Como: sosta a pagamento
La protesta in città prepara il ricorso

Prime reazioni negative ai cambiamenti. «Serve solo per fare cassa, senza nulla in cambio». Dal giudice per il divieto di parcheggiare due volte

Chi si sente tradito dal metodo seguito, chi solleva dubbi sui provvedimenti che cambiano la sosta a pagamento in città, e chi ha già dato mandato all'avvocato di presentare ricorso: per ora l’effetto prodotto dall'annuncio delle novità che riguardano gli stalli tra le strisce blu, contenute nella delibera di giunta voluta dall’assessore Vincenzo Bella, è una generale levata di scudi.

«L’ennesima, fantasiosa visione del sistema di sosta sotto le mura - commentano Tommaso Legnani, segretario cittadino, e Stefano Fanetti, capogruppo Pd in consiglio comunale - Dire che manca un disegno complessivo è il minimo. Ci hanno bocciato alcune nostre proposte perché prima bisognava fare il piano del traffico, e ora fanno questa senza avere un progetto? Non solo: come abbiamo già detto, questo sistema porterà a un aumento del traffico e dell’inquinamento». Anche l’Acus, l’Associazione civica degli utenti della strada, che era stata coinvolta nella redazione del Piano urbano del traffico, si sente tradita: «L’assessore Bella non ha ascoltato le nostre proposte, e ora se ne esce con queste novità che non ha voluto condividere preventivamente con nessuna associazione di categoria. È un metodo sbagliato, che porterà solo conflittualità» dice Giuseppe Tettamanti, urbanista che per l’Acus si occupa appunto dei problemi relativi alla mobilità.

«In una città sempre più zeppa di turisti - aggiunge - si pensa di risolvere i problemi del traffico aumentando le tariffe e vietando la doppia sosta in giornata? Non ci basta la lezione della Città dei Balocchi e delle domeniche primaverili, quando non ci si muove e la carenza di parcheggi si rivela in tutta la sua drammaticità? Sono cambiamenti inutilmente vessatori, che creeranno problemi a tutti i comaschi, a chi risiede in centro come a chi ha necessità di andarci per lavoro, compere o commissioni».

Da fuori palazzo, l’ex consigliere comunale Luigi Bottone (ora responsabile provinciale per la Dc), non si limita ad esprimere la sua contrarietà. Ha già incaricato un legale, l’avvocato Ferdinando Paglia, di impugnare la delibera laddove si dice che è vietata la seconda sosta nello stesso giorno.

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