Comune sotto assedio
Il sindaco incontra i tifosi

Como, circa 200 persone, in maggioranza supporters azzurri Striscioni, cori, un volantino. Fischi ai politici. Una delegazione a colloquio

Cori, striscioni, ironia, un volantino: la manifestazione dei tifosi del Como sotto il Comune, per spingere l’amministrazione ad accelerare sullo stadio Sinigaglia è durata circa due ore. Ma la cosa più importante è successa alla fine. Alle 20.45, dopo che fischi e lazzi avevano investito assessori e sindaco mentre accedevano a Palazzo Cernezzi per il consiglio comunale, una delegazione dei tifosi ha chiesto (e ottenuto) di avere un colloquio con Mario Landriscina. In sette hanno varcato la cancellata e il cordone di polizia (due cellulari di agenti), mentre gli altri circa 200 aspettavano fuori in silenzio. Nel piazzale del Comune, in mezzo al parcheggio, i sette tifosi sono stati ricevuti da Landrisscina e dall’assessore allo sport Marco Galli. Mezzora di colloquio. Il succo: i tifosi hanno manifestato tutto il malumore per la situazione che va avanti da troppi anni e la preoccupazione che la burocrazia o qualche vento contrario della politica ostacolino il Calcio Como che vuole sintetico, concessione e stadio rinnovato. Landriscina e Galli però non hanno solo subìto, sono andati in contropiede, pur in un contesto assolutamente civile e pacifico (in quel frangente). L’iter è avanzato, il sindaco ha assicurato che non c’è nessun ostacolo dall’amministrazione ma ha ammesso che ci sono un paio di passaggi ancora da sistemare. Poi si è reso disponibile a un incontro pubblico con presenti tifosi, Calcio Como e amministrazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA