«Con me saggezza e cose realizzabili. Subito la viabilità»

Vincenzo Graziani Candidato di Verde è Popolare

Comandante della Polizia locale per 24 anni, amante della Francia e di Edith Piaf oltre che del gioco delle bocce, punta a tornare a Palazzo Cernezzi , ma stavolta da politico. È infatti candidato sindaco di Verde è Popolare, il partito di Rotondi.

Perché ha deciso di candidarsi?

Perché volevo mettere la mia esperienza al servizio dei cittadini di Como, con cui quotidianamente in città parlavo di politica.

Ha sempre avuto, quindi, la passione per la politica?

Sempre ma, come mi è stato insegnato, quando ho fatto il dirigente ho evitato di fare politica per rispetto della deontologia.

Lei era uno dei tre nomi sul tavolo del centrodestra. La sua candidatura in solitaria è una ripicca?

No. Il partito “Verde è popolare” è nato dopo e si è deciso di dare visibilità al simbolo, cosa che speriamo di ottenere e che non sarebbe stata possibile in coalizione.

Cosa ha al primo punto dell’agenda delle cose da fare?

Le cose più semplici, quelle che si possono fare subito. Quindi rivedere alcuni nodi della circolazione stradale per alleviare la morsa del traffico.

Li spieghi.

Per esempio una rotatoria in piazza Del Popolo e non sovraccaricare piazza Matteotti da chi arriva da Torno ripristinando la viabilità già sperimentata all’epoca dell’assessore Binda. La terza cosa riguarda via Sant’Abbondio, che trasformerei in senso unico a salire chiudendo le altre uscite. Senza la rotatoria di San Rocco non sarebbe stato possibile, ma adesso è un intervento che a mio avviso renderebbe fluido e meno pericoloso l’incrocio davanti alla questura.

Il girone va toccato?

In alcuni momenti sì e va prima ristudiato, ma se ne potrà parlare solo dopo una sperimentazione approfondita. Non è detto, infatti, che la soluzione che va bene il lunedì mattina sia efficace anche la domenica. Tra i giorni feriali e quelli festivi il traffico cambia completamente. In casi particolari, come avevamo anche fatto in passato, credo si debba aprire la corsia preferenziale Sauro-Cattaneo-Milano, snellendo il traffico. Questo solo in caso di necessità, con controllo elettronico.

Qual è il suo obiettivo minimo?

Essere rappresentati nel parlamento cittadino.

Se si andrà al ballottaggio chi sosterrete?

È prematuro parlarne ora. Vediamo come va il primo turno.

Lei ha detto di voler realizzare un campo da bocce in ogni quartiere. Come mai questa scelta particolare?

Primo perché a me è sempre piaciuto, in Francia il gioco delle bocce è quasi uno sport nazionale. In queste settimane sento parlare di grossi investimenti, ecco io ne vorrei fare uno minimo che porta a socializzare e che va bene per tutte le età. Se noi andiamo nei nostri parchi giochi vediamo gli anziani seduti, magari distanti. Ecco attorno a un campo da bocce c’è chi gioca, chi si appoggia alla balconata: è coinvolgente anche se si sta a guardare e non servono investimenti da milioni di euro. Quello che dico e propongo io è realizzabile, non parlo di progetti che vanno oltre i cinque anni.

Vuol dire che in questa campagna si parla di troppi maxi progetti?

Noto che l’80% presenta grossi progetti che poi, se andiamo a vedere, in ogni legislatura restano nel cassetto.

Ci dice qualche nome di una sua ipotetica giunta?

Fabio Binelli, che si occuperebbe di Organizzazione e Rapporti istituzionali, vista la sua esperienza, tra le altre cose, in Fondazione fiera e nell’unità di crisi per le vaccinazioni della Regione. Poi Umberto Testoni, Edy Visconti, Dionigi Mangiacasale, Michele Nicastro e Giorgio Cavadini.

Passiamo al tema del turismo e dei servizi. Cosa si può fare?

Intanto non vedere il turista alla ricerca di bagni pubblici. Questa è la prima cosa e parlo di strutture ben inserite nel paesaggio.

Seguire quindi, quanto fatto in piazza Del Popolo e in alcuni parchi dall’attuale giunta?

Si deve proseguire su quella strada. Poi, sempre sul turismo, andrebbe creata la “Como card” con l’aiuto della Camera di Commercio, della Provincia e della Regione: un circuito con funicolare, navigazione, hotel, musei, luoghi di cultura, ristoranti. Viene fatto in altre città, cito l’esempio di Matera, e si potrebbe fare anche qui.

Lei ha anche parlato della Polizia turistica. Cosa significa?

Innanzitutto corsi di inglese obbligatori per tutti gli agenti della Polizia locale. Poi presenza fissa nei punti di maggior afflusso, come piazza Duomo e piazza Cavour, per assistenza e non solo.

Passiamo ai quartieri. Se ne parla tanto in campagna elettorale, poi chissà perché se ne dimenticano tutti.

I quartieri non sono tutti uguali, ciascuno ha le sue particolarità. Tutti citano Ponte Chiasso, dove bisogna intervenire anche sul decoro delle facciate e rivedere la viabilità discutendone con Dogane e Autostrade, che devono contribuire a darci una mano anche economicamente, visto che hanno solo guadagni. Ci sono poi quartieri come Albate e altri mai nominati come Civiglio e Lora. Vuol dire che lì va tutto bene? No, significa che si vive meglio che in altre parti, ma anche loro necessitano di particolare attenzione.

I grandi nodi irrisolti come Ticosa e paratie.

Per le paratie ci auguriamo che siano in fase di soluzione, per quanto riguarda la Ticosa mi limito ad auspicare un intervento di ripristino immediato dei parcheggi. Per il resto una qualsiasi delle soluzioni che ho sentito proporre va bene, ma subito i parcheggi.

Ha citato i parcheggi. Ci sono misure da mettere in atto?

In viale Lecco toglierei la “lisca di pesce” a vantaggio dei posti in linea. Quelli di carico e scarico che si perdono li ricaverei in via Perlasca. In questo modo non ci sarebbe più chi rallenta, chi scarica...

E di nuovi autosili cosa ne pensa?

Finora sono stati un affare per il privato, basta vedere il Valduce che funziona benissimo, ma è anche fonte di rallentamento del traffico. Sarebbero meglio strutture più defilate, ad esempio l’ex Stecav: basterebbe poco per trasformarla in un’area di sosta.

Tema sicurezza. Ha proposte?

D’intesa con il comando della Polizia locale punterei alla riapertura di almeno due delegazioni fisse, una a Monte Olimpino e una ad Albate in modo da ridurre sensibilmente i tempi di intervento. Le strutture ci sono già.

La sicurezza riguarda anche i parchi pubblici.

Ecco io vorrei la chiusura notturna dei giardini a lago con cancellate tutto intorno, come avviene nei grandi parchi europei con orari estivi e invernali.

Si parla sempre della situazione degli impianti sportivi. Cosa fare?

Il problema è che è mancata la manutenzione e questo è così da tanti anni.

E la piscina di Muggiò? Favorevole o contrario all’intervento dei privati?

Favorevole al tempo più breve per un impianto nuovo e, quindi, ai privati.

Ultima domanda: perché votare Vincenzo Graziani?

Perché si darebbe fiducia alla saggezza antica, ossia a un personaggio di Como che può vantarsi di comprendere molte sfaccettature con una conoscenza non solo del territorio, ma soprattutto delle persone. G. Ron.

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