«Condividere casa propria?
Siamo pronti a rifarlo»

La casa dei bambini - Continua la raccolta fondi di Fondazione Scalabrini e Provincia

Mettere a disposizione la propria casa per persone cui serve una mano. È stata la scelta di Eugenio Sala e dei suoi fratelli quando, alcuni anni fa, entrarono in contatto con la Fondazione Scalabrini.

«L’idea - racconta Eugenio - è venuta parlando con don Giusto. I miei genitori abitavano a Rebbio: una volta venuti a mancare, l’appartamento era rimasto vuoto. Parlandone con i miei tre fratelli, non avevamo ancora deciso se a qualcuno di noi sarebbe servito. Così, chiacchierando con il parroco di Rebbio, sono venuto a conoscenza dell’esistenza della Fondazione». Il passo successivo è stato mettersi in contatto con la presidente Francesca Paini: «A quel punto - continua - ho condiviso con gli altri fratelli la scelta. Così, per due anni, dal 2014 al 2016, abbiamo messo a disposizione della realtà comasca l’abitazione in comodato d’uso gratuito».

Eugenio, guardando indietro, non solo rifarebbe la scelta, ma la consiglierebbe pure a chi ne ha la possibilità: «Ci è sembrato giusto dare una mano - dice con semplicità - è stata un’esperienza positiva. Una bella possibilità di condivisione, e sia io sia i miei fratelli l’abbiamo vissuta bene».

E i numeri della Fondazione Scalabrini danno fiducia: dal 2011 sono state ospitate 276 persone. Oltre 200 ce l’hanno fatta e ora abitano in una casa per conto loro. Una casa non basta, darsi da fare da soli non basta, ma tanti aiuti possono dare alle famiglie il tempo necessario per riprendersi.

Per questo, fondazione Scalabrini, con il supporto del quotidiano La Provincia e il sostegno della Fondazione della comunità comasca, ha lanciato una raccolta fondi con l’obiettivo di acquistare un’abitazione da dedicare per sempre all’accoglienza temporanea di famiglie con bambini che richiedono un aiuto. Il sogno è comprare la casa di via Per San Fermo, dove il 20 ottobre scorso un padre ha appiccato un incendio uccidendo i suoi quattro figli. Ed è proprio in memoria di Siff, Sophia, Soraya e Saphiria che la realtà di via Martino Anzi ha messo a punto “La casa dei bambini”: un riparo temporaneo perché dia il tempo di rimettersi in piedi.

L’iniziativa di solidarietà è sostenuta da un “Comitato dei Garanti” così da certificare il corretto uso dei fondi raccolti e, al contempo, coinvolgere sempre più la cittadinanza. Ne faranno parte, in attesa dell’elenco definitivo, Marco Malinverno (La Stecca), Andrea Taborelli (Unindustria), Giacomo Castiglioni (Fondazione comasca), Sandro Litigio (Ordine dei commercialisti), Anna Veronelli (presidente del Consiglio comunale)e Francesca Paini (Fondazione Scalabrini).

Ci sono almeno tre modi per contribuire alla raccolta fondi e permettere l’acquisto de “La casa dei bambini”. Il primo è la donazione diretta, utilizzando i conti correnti della Fondazione comasca (trovate i codici iban pubblicati a parte. Il secondo è effettuare una donazione utilizzando la carta di credito sul sito de La Provincia di Como (disponibile nell’articolo dedicato alla raccolta fondi).

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