Confesercenti contro il Comune
«Autorizzi la fiera di Pasqua»

Per l’associazione si tratta di un mercato come gli altri e quindi non deve essere sospesa

«La fiera di Pasqua, è un mercato come gli altri e non c’è nessun motivo di sospenderla».

Confersercenti protesta contro l’annullamento delle tradizionali bancarelle lungo le mura, decisione presa dal Comune in considerazione della pandemia.

«La “Fiera di Pasqua”, infatti, è solo nominalmente una “Fiera” - dice il direttore Angelo Basilico - in verità per le sue caratteristiche, innanzitutto quella di svolgersi all’aperto come commercio al dettaglio su area pubblica, nella sostanza è un “mercato” e come tale deve essere trattata. Come sappiamo i mercati su area pubblica si svolgono regolarmente e gli accessi sono esentati dall’obbligo di controllo e presentazione del Green pass. Lo stato di emergenza, inoltre, scade il 31 marzo e la fiera si deve svolgere in aprile e in ogni caso, anche durante lo stato emergenza, è possibile svolgere le Fiere senza alcun bisogno di transennare il perimetro di riferimento perché si svolgono su area pubblica all’aperto. Rinnoviamo quindi l’appello al sindaco e agli assessori affinché diano seguito all’interpretazione corretta della normativa vigente e autorizzino la tradizionale Fiera di Pasqua: la manifestazione appartiene al patrimonio popolare della cittadinanza comasca e gli operatori hanno il sacrosanto diritto di potere svolgere la loro professione e presentare e vendere i loro prodotti che incuriosiscono, divertono e sono utili a grandi e piccini da decenni. Da due anni i nostri operatori aspettano legittimamente di poter lavorare e ci aspettiamo che il sindaco Landriscina soddisfi tale legittima aspettativa perché non vi è nessuna valida motivazione normativa e politica per cancellare la Fiera di Pasqua».

Il direttore di Confesercenti fa riferimento sia alla normativa regionale sulle fiere, sia alla Legge quadro sul settore fieristico, la n. 7 del 2001, secondo la quale la definizione di “fiere” a cui fa riferimento il legislatore è quella congressuale con determinate caratteristiche. La stessa legge specifica inoltre che non rientrano nella normativa fieristica «le attività di vendita di beni e servizi disciplinate dalla normativa sul commercio in sede fissa e sul commercio al dettaglio in aree pubbliche».

«La “Fiera di Pasqua” si svolge su area pubblica e della “Fiera” ha solo il nome, perché nella sostanza è un “mercato” a tutti gli effetti e a quella specifica normativa è assoggettata dal legislatore nazionale», scrive Confesercenti, che ha chiesto un incontro al sindaco Mario Landriscina .

© RIPRODUZIONE RISERVATA