Cooperative fittizie, solo per evadere il fisco. Tredici arresti nel Comasco

L’inchiesta La Guardia di finanza scopre un giro di società cooperative impegnate nel facchinaggio, nella logisitica e nei trasporti. Sequestrati quasi 8 milioni di euro

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Como ha arrestato 13 persone questa mattina (9 in carcere, 4 domiciliari oltre a un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ed effettuato un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per 7,7 milioni di euro.

L’indagine riguarda una presunta imponente frode fiscale nel settore della fornitura di manodopera, delle pulizie, del facchinaggio, dei trasporti e della logistica al servizio della grande distribuzione. Il tutto grazie al paravento fornito da società cooperative di fatto fittizie.

L’indagine ha portato alla luce l’attività, portata avanti ininterrottamente tra la fine del 2015 ed il 2022, di 17 società cooperative, un consorzio ed una srl (da ritenersi società capogruppo) operanti nel campo dei servizi di facchinaggio, di pulizia, dei trasporti e della logistica.

Varie le accuse: associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (per complessivi 21.127.751,54 euro), utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (per un ammontare di imposte evase per complessivi 496.542,40 euro ed ai fini IVA per complessivi 3.750.659,78 euro), di omessa dichiarazione dei redditi (per un ammontare di imposte evase di 906.826,87 ed ai fini IVA per complessivi 737.676,89 euro), di indebite compensazioni di imposta attraverso la sistematica compensazione di debiti tributari e previdenziali utilizzando crediti tributari inesistenti o non spettanti (per un ammontare complessivo di 1.003.432,20 euro) e di omessi versamenti di IVA (per complessivi 829.910 euro).

In base alle indagini svolte, le società capogruppo, proponendosi quali partner economici vantaggiosi e credibili rispetto alla concorrenza, hanno acquisito numerose commesse da primarie aziende operanti nel territorio comasco e nazionale, oltre a realizzare un esponenziale sviluppo di fatturato.

Gli indagati, secondo i finanzieri, hanno abusato dello schema societario cooperativo, non perseguendo alcuna finalità mutualistica ma sfruttando la normativa di favore prevista al fine di effettuare operazioni commerciali con evidente scopo di lucro, a proprio vantaggio e non dei soci delle cooperative, relegati a sostanziali ruoli di meri lavoratori dipendenti.

I lavoratori stessi, in gran parte extracomunitari, hanno riferito che non conoscevano il presidente delle cooperative e non risulta che abbiano mai partecipato alle assemblee sociali. Di fatto, il personale veniva formalmente assunto dalle numerose cooperative che si sono succedute nel tempo ma, pur cambiando continuamente e formalmente datore di lavoro, gli assunti continuavano,di fatto, a lavorare nel medesimo luogo, per le stesse persone fisiche e con i medesimi “referenti” che risultavano essere sempre gli ideatori del sistema fraudolento, sebbene questi non fossero i legali rappresentanti delle cooperative.

Gli investigatori hanno riscontrato l’inadempimento non solo degli obblighi fiscali ma anche di quelli previdenziali, frutto di una consapevole scelta gestionale degli amministratori ed attuata sin dall’inizio dell’attività societaria, atteso che le diverse società erano destinate a cessare l’attività dopo appena due anni.

Le 21 persone denunciate (di cui 14 sottoposte a misure cautelari personali) si sono rese pertanto responsabili:

a) sette indagati (promotori, organizzatori e partecipi del sistema fraudolento) di associazione per delinquere finalizzata, a vario titolo, all’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, all’omesso versamento di IVA (art. 10 ter del D.Lgs. 74/2000) e all’omessa dichiarazione, i quali costituivano e utilizzavano 17 società cooperative (risultate essere delle mere “cartiere”) gestite, di fatto, dagli amministratori di due società capogruppo (un consorzio ed una società di capitali), con lo scopo di assicurarsi molteplici commesse nel settore dei servizi (pulizia e facchinaggio) da vari operatori economici presenti sul territorio comasco e nazionale;

b) due indagati sottoposti alla misura custodiale in carcere per emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti;

c) quattro indagati sottoposti agli arresti domiciliari per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti;

d) un indagato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti;

e) sette indagati non destinatari di provvedimenti cautelari personali, accusati dei reati di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e Indebita compensazione.

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