Coronavirus, cresce il consumo d’acqua
Sembra di essere già in estate

I dati di marzo sono equivalenti a quelli registrati normalmente nel mese di giugno - Pezzoli (Como Acqua): «Per contro è in calo il consumo all’interno delle aziende»

Como

Il consumo d’acqua schizza alle stelle, dai rubinetti dei comaschi a marzo scendono già gli stessi litri di giugno. La società Como Acqua rassicura: non c’è alcuna emergenza per gli approvvigionamenti in provincia, l’aumento però impone un monitoraggio a stretto giro.

Con il contagio da Coronavirus migliaia di cittadini sono costretti in casa dalla mattina alla sera, anche gli “smart workers” lavorano tra i salotto e la stanza da letto. Cresce di conseguenza l’utilizzo dell’acqua, in cucina e in bagno. Anche solo per esigenze legate all’igiene e alla salute: il primo consiglio delle autorità mediche per tenere a distanza il temibile virus è lavarsi spesso le mani.

«Stiamo facendo analisi e monitoraggi con un’attenzione particolare agli approvvigionamenti – spiega il presidente di Como Acqua Enrico Pezzoli – al momento non c’è alcuna emergenza. C’è anche da valutare la prolungata scarsità delle piogge, attese si spera a breve. Però è chiaro che i consumi civili sono aumentati in maniera davvero massiccia. Crediamo sia come ovvio un fenomeno legato alle ordinanze del governo: siamo tutti sempre a casa. E così i numeri attesi per marzo sono già paragonabili a quelli di inizio estate, di giugno».

«Adesso invece - riprende - le aziende “idroesigenti” stanno richiedendo sempre meno acqua. Evidentemente si tratta dell’effetto dell’ultimo decreto che ha interrotto i cicli produttivi. Questo andamento speriamo possa andare ad equilibrare il maggior consumo d’acqua civile».

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