Coronavirus in Ticino
Oltre 900 positivi
37 le vittime

Continuano a far discutere le accuse all’Italia dell’Autorità sanitaria svizzera: «Misure adottate con ritardo»

Nonostante le perentorie affermazioni del responsabile delle Malattie trasmissibili del ministero della Sanità, Daniel Koch, che senza troppi fronzoli ha parlato di «misure prese in ritardo dall’Italia per contrastare il coronavirus, mentre noi qui in Svizzera siamo preparati», l’onda lunga dei contagi non accenna ad arrestarsi né in Ticino né a livello federale, mentre ieri nei Grigioni (altro Cantone che confina con il Comasco) si sono registrati altri due decessi.

Nove invece i decessi registrati ieri in Canton Ticino che portano il computo complessivo delle vittime a 37, con ben 939 casi di contagio accertati. Impressionante anche il dato che riguarda a livello globale la Confederazione: i contagi hanno superato ieri quota 7 mila (7014 il dato complessivo, in ossequio alla precisione tutta rossocrociata), ciò significa 901 casi in più rispetto a sabato, con i decessi che hanno raggiunto quota 60. La situazione resta di massima allerta, inclusi gli appelli pressanti a restare in casa. Il Ticino resta sotto i riflettori dell’intera Svizzera, tanto che anche la presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera aperta a tutti i cittadini. Lettera in cui non mancano passaggi forti sul filo diretto che lega Lombardia e Ticino, sempre in relazione all’emergenza sanitaria in essere.

«Dall’oggi al domani la vostra vita è cambiata - si legge - La vicinanza geografica con l’Italia ha costretto il Canton Ticino e le valli dei Grigioni italiani a reagire più in fretta di altre regioni. Le regole (decise, ndr) sono importanti. Perché salvano vite umane. Per questo dobbiamo assolutamente rispettarle». Il Canton Ticino - nonostante le forti frizioni sull’asse Bellinzona-Berna - resta l’osservato speciale.

«Il numero di vittime in Ticino aumenta - scrive ancora Sommaruga - Sta aumentando in tutta la Svizzera e ciò fa male. La Confederazione, i Cantoni, i Comuni lavorano giorno e notte per trovare soluzioni. Ma come spesso accade nel nostro Paese, serve il sostegno della popolazione».

Il Canton Ticino ha deciso di applicare alcune misure soprattutto agli over 65. Da ieri la spesa per loro sarà off limits. Una misura, questa, che inizialmente aveva adottato anche il confinante Canton Uri, per poi abbandonarla nel fine settimana. Parole queste che non sono passate inosservate, soprattutto a buona parte della politica ticinese (leggasi Lega dei Ticinesi e Udc) che giorni fa avevano chiesto misure ben più stringenti di quelle in essere ai valichi.

«Le parole della presidente della Confederazione si commentano da sole - chiosa il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri - Il Consiglio federale si è rifiutato di chiudere i confini e ora la presidente ci dice che il boom di casi in Ticino è da ricondursi alla vicinanza con l’Italia».

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