Covid, i contagi crescono del 68%
Solo Brescia sta peggio di Como

Nell’ultima settimana sono stati 1.510 i nuovi positivi - Tasso di 257 positivi ogni 100mila abitanti, a Varese sono fermi a quota 211

Il giallo a Como dalla settimana prossima con ogni probabilità cederà il passo all’arancione. Questo è ciò che dicono i dati ed è questo quello che lascia intendere Ats Insubria. Il bollettino di ieri altri 305 positivi e 4 decessi.

Nell’ultimo mese il contagio è fortemente salito nel Comasco, la nostra provincia è passata infatti da 768 casi positivi settimanali tracciati a fine gennaio a 868 a inizio febbraio, quindi la settimana successiva contavamo 898 casi ed ora abbiamo raggiunto 1.510 contagi dal 19 al 25 febbraio. È il 68% in più in sette giorni. L’incidenza dei nuovi positivi ogni 100mila abitanti nel comasco è pari a 257,3 quando la soglia d’allarme è fissata a 150. L’area “arancione rafforzata” di Brescia conta 367 casi ogni 100mila abitanti, Varese 211.

Queste sono le zone più colpite della Lombardia anche secondo la Fondazione Gimbe. L’Rt, l’indice di contagio, è sopra al limite di uno in tutto il territorio regionale e dunque la previsione attende un ulteriore incremento delle trasmissioni. Detto che l’andamento è preoccupante anche in molte parti d’Italia.

Restando nel Comasco, i casi salgono più velocemente a Cantù e a Mariano Comense anche a causa di nuovi focolai in alcune Rsa. Seguono l’Erbese, poi il medio Lario, la città è ad uno spartiacque centrale. Meno forte la crescita nell’Olgiatese e a Lomazzo, con molti contagi tra ottobre e novembre.

La crescita di quella che secondo gli esperti potrebbe configurarsi come terza ondata non è stata trascinata negli ultimi giorni dai contagi nel mondo della scuola. Questa settimana infatti negli istituti comaschi di ogni ordine e grado, dagli asili ai licei, l’Ats ha contato 1.116 studenti e insegnanti interessati da provvedimenti di quarantena, la scorsa settimana erano 1.700. Il calo è pari a un terzo, la diminuzione più marcata è alle medie.

Alle porte di Como il laboratorio varesino continua a sequenziare varianti inglesi e brasiliane, varianti che però circolano anche nel nostro territorio. «È un balzo preoccupante – commenta Giuseppe Catanoso, direttore sanitario dell’Ats Insubria – mi auguro non si arrivi a chiusure simili a quelle del Bresciano, ma lo vedremo la settimana prossima. A Como non abbiamo contezza di varianti attive. O almeno non abbiamo punte di concentrazione dell’aumento dei contagi tali da far presagire focolai anomali. Non ci sono zone dove la crescita è esponenziale. La diffusione è ampia e omogenea e lascia supporre sia dovuta ad uno spostamento normale delle persone dovuto, ahimè, alle possibilità lasciate dalla zona gialla quando dovendo convivere con il virus serve mantenere la distanza sociale».

Il bollettino regionale di ieri segna un nuovo incremento con 305 casi individuati a Como. A fronte di 51mila tamponi, 14mila rapidi, i positivi tracciati in Lombardia sono stati 4.243, il tasso percentuale sale di due punti. Esplode la pandemia a Milano (+1.072), Brescia (+973), salgono Monza (+356), Bergamo (+329) e Varese (+316). Male anche Pavia (+243) e Mantova (+215). I decessi aumentano leggermente, altri 44 a livello regionale e 4 nel Comasco (sono 1.743 i comaschi morti dall’inizio della pandemia). I ricoveri crescono molto in Lombardia, 79 pazienti in più contagiati, ma restano stabili dopo il balzo di fine settimana.

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