Da Como all’Iran contro il lavoro minorile: l’iniziativa di un gruppo di ragazzi, i “Carbonara Mariachi”

La spedizione Il progetto in Iran di un gruppo di ragazzi che si sono riuniti in una piccola associazione

Non capita tutti i giorni di vedere i bambini iraniani in posa con le maglie e i pantaloncini delle tre squadre di calcio di Albate.

La connessione fra Como e i piccoli abitanti di Khorramabad, città situata vicino ai monti Zagros, è figlia di un progetto messo in campo da un gruppo di ragazzi, originari del capoluogo e di Varese, riuniti in una piccola associazione con un nome originale: “Carbonara Mariachi”.

A inizio agosto, infatti, sono partiti a bordo di due mezzi, soprannominati il “Poderoso” (un vecchio Fiat 900t) e la “Baldanzosa” (Mercedes 200t station wagon), alla volta dell’antica Persia. L’obiettivo, grazie alla collaborazione con l’associazione locale Avakht, una realtà impegnata a combattere il lavoro minorile, è allestire una piccola sala giochi multimediale per i bambini del luogo. Il punto di arrivo, raggiunto questa settimana, è la regione di Hamadan, una zona dell’Iran con un alto livello di povertà, con le famiglie costrette a fare lavorare i propri figli piccoli.

Nelle settimane precedenti la partenza, tramite i propri canali social, i ragazzi hanno cercato playstation, xbox o consolle simili, magari nell’armadio a prendere polvere, ma in grado ora di rendere felici alcuni ragazzini a migliaia di chilometri di distanza.

In più, accanto a quest’aspetto, grazie a Primato sport Italia e ad Albate Calcio, Albatese, Hf città di Como, sono state recuperate un centinaio di divise calcistiche nuove, per la gioia dei bambini.

Non è il primo viaggio umanitario compiuto dalla”squadra” comasca e varesina. Col nome di Carbonara mariachi, il gruppo, formato da «fini pensatori e viaggiatori sconclusionati», ha cominciato nel 2020 a organizzare itinerari per portare aiuti concreti e supporto a realtà attive in scenari particolarmente critici: le vacanze di Natale passate, per esempio, sono stati a Przemlys, in Polonia, al confine con l’ucraina, dove un vecchio centro commerciale è diventato il punto nevralgico di accoglienza per migliaia di persone in fuga dalla guerra.

Le “imprese” del gruppo si possono seguire consultando i profili social. Il gruppo fondatore è composto da Carlotta Difrancesco, Alessandro Trombetta, Gian Luca Agliardi, Mariano D’Arcangelo, Giacomo Petrucci, Marco Bollini, cui si sono aggiunti in questo viaggio altri tre, due uomini e una donna.

Come si può notare dai post, non sono mancate le disavventure e i guasti (la Baldanzosa si è fermata in Turchia per un problema).

Ma, nonostante questo, con lo stesso spirito di sempre, il gruppo è giunto a destinazione.

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