Dodicenne adescata su facebook
Tre dal giudice per abusi sessuali

La Procura di Milano impiega sei anni per chiudere il caso

Como

La madre non si è mai arresa. Anche di fronte a una Procura (quella di Milano) che ha impiegato sette anni a confezionare un capo d’imputazione contro i tre maggiorenni che nel 2013 avrebbero adescato su facebook la figlia all’epoca appena dodicenne. E, grazie anche all’avvocato Simone Gatto, difensore di parte civile, ha evitato che il caso venisse archiviato per presunta prescrizione, ottenendo che il giudice imponesse una richiesta di rinvio a giudizio.

Si terrà il prossimo settembre l’udienza preliminare a carico di tre giovani siciliani accusati di atti sessuali con minorenne e adescamento di minori.

La vicenda, come detto, risale al 2013 quando la vittima di questa storia aveva solo 12 anni (oggi è maggiorenne). All’epoca i tre indagati (più un quarto la cui posizione è stata archiviata) avrebbero adescato la ragazzina su facebook, inducendola a scambiare reciprocamente con loro fotografie intime, il tutto a margine di conversazioni dal contenuto inequivocabile. Ad accorgersi di ogni cosa la madre della ragazzina, che non aveva perso tempo e denunciato ogni cosa ai carabinieri di Como. E i militari in pochi mesi aveva confezionato una serie di informative che hanno portato all’individuazione dei sospettati. Peccato ci sia voluto un anno prima che scattassero le perquisizioni e altri tre anni e mezzo dalla fine degli accertamenti tecnici alla conclusione delle indagini da parte della magistratura. E così si è quasi arrivati sulla soglia delle prescrizione, non fosse stato per il giudice delle indagini preliminari che ha deciso che il caso non potesse morire così, con un’archiviazione perché la giustizia non era stata sufficientemente veloce.

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