«Don Mario Ciceri sarà beato»
Il miracolo: guarì bimba a Como

Il Papa ha autorizzato il decreto per la beatificazione del sacerdote

Un filo unisce ancora una volta Como a Papa Francesco. Ieri il pontefice ha incontrato il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ha autorizzato i decreti per i nuovi beati, tra cui figura don Mario Ciceri, nato l’8 settembre del 1900 a Veduggio e morto a 45 anni a causa di un incidente mentre andava in bicicletta.

Al sacerdote brianzolo è stato attribuito, dopo tutta l’istruttoria portata avanti dalla Congregazione dei Sant,i un miracolo avvenuto all’ospedale Valduce di Como. La storia, che risale al 1975, è quella di Raffaella Di Grigoli, allora una bimba. Era ricoverata alla struttura ospedaliera di via Dante perché affetta da “dolicosigma”, un’anomalia del colon caratterizzata da un abnorme allungamento.

Il foulard del don e la preghiera

La zia materna, preoccupata per le sorti della nipote, si rivolse proprio a don Mario, originario della loro stessa terra. Organizzò una novena e informò delle condizioni della nipotina anche la sorella del sacerdote, che consegnò alla famiglia di Raffaella un foulard a lui appartenuto. Fu la mamma di Raffaella a portarlo in ospedale e a metterlo, come una reliquia, sul corpo della sua bambina. Alle preghiere e alle invocazioni seguì la guarigione della piccola e la Congregazione dei Santi ha riconosciuto l’esistenza di un nesso causale tra l’invocazione e la guarigione della piccola Raffaella. La donna è oggi a sua volta mamma di una bambina perfettamente sana.

Il sacerdote nominato coadiutore nella parrocchia di Sant’Antonino Martire a Brentana di Sulbiate, vi rimase per tutta la vita, dedicandosi, in particolare, ai giovani, alla gestione dell’Oratorio fondando una “Schola cantorum”. Don Mario era molto vicino alla cura dei malati, soprattutto i più poveri e fragili e anche per questa sua vicinanza speciale a chi si trovava in pericolo di vita che la famiglia di Raffaella pregò lui con tutta la fede e la forza che aveva chiedendogli di salvare la loro amata.

Madre Giovannina Franchi

L’ospedale Valduce, solo una manciata di anni fa, era stato protagonista di un altro miracolo che aveva portato alla beatificazione di madre Giovannina Franchi, fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata. In quel caso la causa di beatificazione si basava sul miracolo avvenuto nel settembre del 1981.Il 6 settembre di quell’anno nacque infatti all’ospedale Valduce una bimba, Pasqualina Principe, con una diagnosi di asfissia neonatale grave. Dopo tutte le terapie del caso fu ritenuta morta cerebralmente e venne preparato quindi l’attestato di morte. A quel punto le suore del reparto, che già avevano cominciato ad invocare l’intercessione di madre Giovannina, ricorsero con più fede alla preghiera. Dopo oltre 5 ore dalla nascita, la bambina mostrò chiari segni di vita. Fu dimessa il 27 settembre 1981 in buona salute, senza conseguenze neurologiche. Pasqualina, nel frattempo diventata mamma, nel 2014 era in Duomo a Como per ringraziare, ancora una volta, quella suora che l’aveva tenuta per mano. Lo stesso farà Raffaella con don Mario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA