Don Roberto ucciso
Caritas: «La paura
non faccia chiudere porte»

«Oggi è un giorno triste per l’intera città di Como e ora viviamo il tempo del silenzio e della preghiera e non delle polemiche» dice il responsabile della Caritas di Como Roberto Bernasconi

«Oggi è un giorno triste per l’intera città di Como e ora viviamo il tempo del silenzio e della preghiera e non delle polemiche». Lo afferma il responsabile della Caritas di Como Roberto Bernasconi, che tiene a sottolineare come don Roberto non fosse un «battitore libero» ma faceva parte del cammino ecclesiale di servizio ai più poveri.

«Ma domani, quelle persone che don Roberto aiutava, saranno sempre lì e avranno ancora bisogno di vicinanza e aiuto, per questo credo sia necessario recuperare una dimensione di collaborazione fattiva, dove ognuno possa mettere a servizio degli altri quello che è e le possibilità che ha. In modo che assieme si possa ricostruire un cammino di concordia e collaborazione, di fraternità. Perché la paura non ci faccia chiudere le porte e il martirio di don Roberto dia a tutti la capacità di ritrovare lo spazio propositivo all’interno del tessuto della città».

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