Due anni per togliere un cavo
Ma il problema del lungolago resta

L’ostacolo che, secondo il Comune, impediva di togliere le recinzioni, è stato rimosso dopo due anni. Ora si cambia clamorosamente versione: problema di sicurezza, è comunque impossibile “liberare” la passeggiata

Dopo due anni il cavo che percorreva la recinzione sul lungolago, nella parte risistemata da “Amici di Como” è stato finalmente tolto. Restano le canaline, ma i fili all’interno non ci sono più. Le grate però, almeno per il momento, restano. Da Palazzo Cernezzi, dopo aver identificato per anni il principale problema del lago ingabbiato nell’ormai famoso cavo (che non si sapeva nemmeno a chi appartenesse e cosa alimentasse), adesso dicono che il problema è un altro e ci vorrà ancora tempo. Colpa, questa volta, del dislivello tra il marciapiede storico e la nuova passeggiata, più alta di una cinquantina di centimetri. Togliere subito le recinzioni, fanno presente, vorrebbe dire creare un pericolo per bambini e adulti che transitano nella zona.

E quindi, nel frattempo, che si fa? Sono in corso, da quanto si apprende, contatti tra gli uffici del settore Opere pubbliche e quelli dell’Ambiente in modo da coordinare un intervento che preveda la rimozione delle grate di pochi metri alla volta e la contestuale piantumazione della piccola scarpata con arbusti. Tempi? Non ce ne sono. C’è chi assicura che sarà questione di settimane, ma visto che per togliere un cavo elettrico ci sono voluti due anni, nessuno si sbilancia a fornire indicazioni certe.

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