Enoc: «Portiamo qui il piccolo Alfie»

La manager del Valduce segue la vicenda del bimbo inglese che sta facendo discutere in tutto il mondo- «L’equipe dell’ospedale Bambino Gesù è pronta a partire». Ma il giudice dell’Alta Corte dice no al trasferimento

«Sto seguendo la situazione minuto per minuto, anche se non sono a Roma. Attendo notizie e spero siano positive». Mariella Enoc è a Como, impegnata in una riunione, ma non perde di vista lo schermo del telefonino. Risponde al primo squillo.

La manager dell’ospedale Valduce è anche presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e sta seguendo in prima persona il caso del piccolo Alfie Evans, 23 mesi, affetto da una gravissima malattia neurodegenerativa. Una vicenda che sta facendo discutere tutto il mondo, ancor di più dopo la decisione dell’ospedale di Liverpool di staccare le macchine per la respirazione artificiale ritenendo «ingeneroso e disumano» ogni ulteriore trattamento. Il piccolo è in stato «semi vegetativo». I genitori stanno lottando da mesi, l’ospedale Bambin Gesù si è offerto di accoglierlo e nelle ultime ore il Governo ha concesso al bimbo la cittadinanza italiana con una procedura d’urgenza sperando di riuscire in questo modo a trasportare Alfie nel nostro Paese.

Il Papa ha rivolto appelli accorati, l’ultimo con queste parole: «Venga ascoltata la sofferenza dei genitori e venga esaurito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento». Proprio dal Pontefice è arrivato un invito chiaro a Enoc: fare tutto il possibile. E così la manager ormai molto nota anche a Como si è attivata immediatamente. Lunedì era volata a Liverpool nella speranza di poter incontrare i medici inglesi ma non era stata ricevuta, aveva però parlato a lungo con i genitori di Alfie: «Ho portato la vicinanza del Papa, la mia solidarietà e quella di tante mamme. Anche quando non c’è guarigione possibile, noi siamo vicini alle famiglie. Tante volte sono rimasta al fianco dei genitori di bambini in attesa della morte».

«L’equipe del Bambino Gesù - ha detto nel tardo pomeriggio Enoc a La Provincia - è pronta per partire con un aereo militare fornito dal ministro della Difesa Roberta Pinotti. Ho parlato con Thomas, il padre. E all’ambasciatore Trombetta ho detto che la nostra equipe è allertata e pronta a partire in pochi minuti. Attendiamo però una risposta dalla giustizia inglese, il pronunciamento dei giudici dell’Alta Corte era atteso per le 16.30 (in seguito è arrivato ed è stato un “no” alla richiesta della famiglia di un trasferimento in Italia, ndr). Palazzo Chigi ha detto che l’aereo può partire, noi siamo pronti».

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