Ex Asl, Butti “punge”gli alleati
«Addio a Varese? Benvenuti...»

L’onorevole di Fratelli d’Italia insiste per un divorzio rapido - «La mozione nei Comuni va bene ma non basta. La legge va cambiata»

Como

L’Ats Lariana? «Va bene, ma era meglio l’Asl di Como cinque anni fa».

Alessio Butti, parlamentare comasco di Fratelli d’Italia, è pronto a emendare la legge regionale in materia sanitaria chiedendo un ritorno dell’Ats a Como con un divorzio dall’Ats Insubria di Varese. È, del resto, quello che chiedono anche i consiglieri regionali comaschi di ogni schieramento, comprese Lega e Forza Italia, attraverso una mozione da depositare in tutti i 148 Comuni lariani.

«Benissimo, io però questa mozione la volevo anche nel 2015, quando con Maroni in Regione vararono la riforma sanitaria – dice Butti –. Un benvenuto comunque a tutti, anche a quelli che hanno finalmente cambiato idea. Magari adesso, detto senza polemica, le idee se le chiariscano definitivamente. Questa mozione comunque da far passare nei Comuni è scontata, tutti la vogliono, tutti i cittadini comaschi si sono accorti che l’Ats durante l’epidemia è stata lontana e che noi comaschi siano stati subordinati ai varesini dentro l’Ats Insubria. È evidente, quindi vada per la mozione. Anche noi, come Fratelli d’Italia, presenteremo un documento almeno nei Comuni più importanti, quindi Como, Cantù, Erba, Olgiate e Mariano».

Non basta dunque secondo Butti una mozione, che pure è un segnale, una mossa politica per battere più forte i pugni in Regione.

«Sì però poi bisogna emendare, cambiare la riforma sanitaria – dice ancora l’onorevole –, una riforma fatta male nel 2015, per la quale ogni anno c’è bisogno di aggiornamenti. Nel 2018 c’erano 159 pagine di circolari esplicative, 260 nel 2019 e quest’anno altre 282, senza contare gli allegati. Tutti documenti da leggere e sui quali c’è tanta confusione. È stata la riforma degli acronimi, dei Presst, dei Pos, delle Ats e delle Asst, salvo poi faticare per riuscire a fare un normale esame del sangue».

Per Butti serve prevenzione, screening, medicina di comunità, una più chiara divisione tra i controlli delle ex Asl e i compiti assegnati agli ospedali.

E ancora una migliore gestione delle cronicità e una valorizzazione dei medici di base, dimenticati durante l’epidemia. «Esatto e poi Como prima si separa da Varese e meglio è – conclude Butti – e benvenuti a tutti gli altri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA