Falsi diplomi per diventare bidelli
Chiesto il processo per sette imputati

La Procura vuole il rinvio a giudizio per chi ha ottenuto un lavoro grazie a un titolo di studi finto

Avevano ottenuto un posto da bidelli in diversi istituti della provincia di Como, firmando contratti come personale Ata ma senza avere conseguito i titoli che dichiaravano. Requisiti non reali e diplomi ritenuti fasulli che tuttavia avevano permesso di scalare le graduatorie e superare “all’italiana” chi stava davanti con meriti maggiori.

La maxi inchiesta, che aveva riguardato tutta la Penisola, era partita in realtà dalla provincia di Salerno arrivando anche in riva al Lario, in seguito allo stralcio di otto posizioni di bidelli attivi nel Comasco. Il pubblico ministero Mariano Fadda , dopo aver valutato le carte messe sul tavolo in questi mesi anche dalle difese, ha scelto di chiedere comunque al giudice delle indagini preliminari il rinvio a giudizio per sette degli otto indagati, con la data dell’udienza che deve ancora essere fissata.

Una sola posizione è stata stralciata, quella di una donna di 28 anni, che per aver percepito – secondo l’accusa - meno di 2mila euro per aver lavorato un mese a Lurate Caccivio ha scelto di patteggiare 6 mesi con 300 euro di multa. L’accordo deve però essere ratificato davanti al giudice.

Tutti gli altri si difenderanno direttamente davanti al giudice.

© RIPRODUZIONE RISERVATA