Fisco e sponsor, la campionessa
«Il basket Como è una società onesta»

Mara Invernizzi, vicepresidente Fip, a margine dell’indagine sulle presunte tangenti. «Il presidente Mastrapasqua, dirigente sportivo leale, non persegue mai interessi personali»

Il nome di Luciano Mastrapasqua, patron del Basket Como, è finito nell’inchiesta sulla tangentopoli del fisco per una presunta sponsorizzazione gonfiata, ricevuta dalla Tessitura Attilio Imperiali: 97mila euro, una parte dei quali sarebbero stati restituiti in nero, per il tramite dello studio Pennestrì, che avrebbe in questo modo costituito una riserva di danaro non tracciato dalla quale attingere per corrompere compiacenti funzionari dell’Agenzia delle entrate di viale Cavallotti.

È quanto avrebbe rivelato Antonio Pennestrì, il commercialista finito in carcere lo scorso giugno con l’accusa di essere al centro di un sistema corruttivo che ha portato dietro alle sbarre anche il figlio Stefano, l’ex direttore dell'Agenzia delle entrate Roberto Leoni, e il funzionario capi dell’ufficio legale Stefano La Verde.

Dichiarazioni rese nel corso dell’interrogatorio di fronte al pm Pasquale Addesso, titolare dell’inchiesta che ha sollevato il coperchio su un modus operandi, definito appunto il “metodo Pennestri”, che permetteva ai clienti del suo studio di commercialista di accomodare le verifiche fiscali. Ma Pennestrì era noto in città anche per le “sovrasponsorizzazioni” sportive, una pratica per la quale il commercialista aveva già passato guai giudiziaria vent’anni fa, quando era presidente della Comense.

Tornando a Mastrapasqua, l’ipotesi di reato a suo carico è quella di frode fiscale. Estraneo dunque al sistema corruttivo che costituisce il nocciolo di questa nuova inchiesta.

Sulla sua condotta come presidente del Basket Como interviene Mara Invernizzi, vicepresidente nazionale della Federazione italiana pallacanestro, nonché ex giocatrice della stessa Basket Como.

«Mi è dispiaciuto molto vedere il suo nome associato a questa inchiesta giudiziaria - dice la dirigente sportiva comasca - Conosco Luciano Mastrapasqua da anni e so quanta passione e impegno mette in questa attività. Il suo è un team a gestione familiare che si occupa anche di disabilità mentale, con percorsi sportivi studiati per malati psichici. Una responsabilità dunque che non tocca solo l’aspetto meramente sportivo, ma che ha anche importanti risvolti di natura sociale». La testimonianza di Mara Invernizzi vuole essere un attestato di stima nei confronti dell'uomo.

«Non voglio mettere becco in questioni giudiziarie - continua - è bene che la giustizia faccia il suo corso. Voglio però spendere una parola a sostegno di Luciano, come uomo retto e come dirigente sportivo leale che, sono sicura, ha agito nell’unico interesse della società, e non per trarre un profitto personale. Alla sua età, e dopo aver passato seri guai fisici, mi chiedo chi glielo faccia fare ancora. La riposta io la conosco, è la sua grande passione per lo sport».

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