Gli amici di Mattia
«Non sarebbe mai sparito
L’hanno portato via»

Lo sgomento del giovane scomparso in Valmalenco. «Pacifico, socievole e gentile: non si può litigare con lui» . Nuovi rilievi scientifici dei carabinieri sulla sua auto

I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche di Parma non hanno lasciato la Valmalenco. E così, accanto alle incessanti ricerche da parte di carabinieri, soccorso alpino, vigili del fuoco, proseguono pure le indagini per comprendere se dietro la scomparsa di Mattia Mingarelli possa celarsi un fatto di sangue.

Nella mattinata di ieri la macchina del trentenne di Albavilla - che da una settimana era parcheggiata sulla strada per i Barchi - è stata portata in caserma, a Chiesa Valmalenco, dov’era anche la camionetta del ris carabinieri. Sul caso continua a persistere il più stretto riserbo da parte delle forze dell’ordine.

Gli amici e i colleghi di Mattia, nel frattempo, non sanno farsi una ragione di quanto accaduto. Come Sergio, 43 anni, milanese: «Sono un collega ma soprattutto un amico di Mattia - dice - L’ho conosciuto circa cinque anni fa perché abbiamo lavorato assieme, prima come “pr” per una discoteca di Lissone e poi ora come agenti di commercio per un’azienda di Dubino che distribuisce vini e bevande in Valtellina, anche in Valmalenco. Mattia è un ragazzo pulito, non farebbe del male a una mosca, non l’ho mai visto arrabbiarsi con nessuno; è sempre pacato e gentile, una persona tranquillissima, socievole e molto riservata che di solito non parla della sua privata. Ama la montagna, viaggiare e soprattutto la vita, perciò escludo gesti di autolesionismo. È legatissimo al suo cane e mi sembra impossibile che lo abbia lasciato da solo per andarsene da qualche parte».

«Lavoriamo assieme da sette anni - dice Davide, di Cesano Maderno - Abbiamo fatto anche qualche vacanza insieme. Una persona tranquilla, divertente ma allo stesso tempo molto riservato. Non credo per niente all’ipotesi del suicidio; l’ho visto la settimana prima della scomparsa ed era sereno, per nulla preoccupato. Dovevamo organizzare qualche weekend in Valmalenco, da lui, e so che stava cercando delle stanze per capodanno. Non è un violento né una testa calda, impossibile litigare con lui. Stava anche cercando casa per andare a vivere da solo. O è successo qualcosa di inaspettato, o non so proprio cosa pensare». Pier è uno dei colleghi e amici che meglio conosce Mattia: «È un grande amico, siamo abbastanza legati, quando ho avuto bisogno di qualcosa mi ha sempre aiutato. Escludo il suicidio, è una persona piena di vita, di compagnia, non ha mai accennato a eventuali problemi».

«Mattia è una persona molto rispettosa, educata e riservata - conclude Fabio - È impossibile che possa essersi suicidato, non ci credo. Penso che gli sia successo qualcosa di grave e che qualcuno l’abbia portato via, altrimenti il cellulare non sarebbe rimasto lì dove è stato trovato».

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