Gli artisti ucraini: niente balletto russo
Cancellato “Il lago dei cigni” al Sociale

Como: ieri sera non hanno portato in scena l’opera di Cajkovskij, sostituita con “Giselle” «Indicazione arrivata dall’Opera Nazionale»

«La situazione che si è creata è, per noi, molto dolorosa. Siamo stati costretti, nostro malgrado, a non rappresentare, nel vostro Teatro Sociale, “Il lago dei cigni” di Čajkovskij, sostituendolo con “Giselle”. Noi diciamo sempre che la danza non ha confini e che l’arte e la cultura non c’entrano con la guerra, ma in questo caso, benché possa sembrare assurdo, purtroppo c’entrano, eccome».

Queste le parole di Natalia Iordanov, manager della compagnia del Balletto Classico dell’Ucraina, dopo che National Opera of Ukraine ieri ha richiesto alla formazione, giunta a Como per danzare al Sociale, di non mettere in scena il capolavoro del compositore russo.

Come già in altri casi, avvenuti dal 24 febbraio, la cultura diventa fatalmente oggetto di strumentalizzazione. «Anch’io credo fermamente che Čajkovskij non abbia nessuna colpa dei terribili crimini di guerra commessi da Putin e dal suo esercito – commenta la manager – e anzi spero che si possa tornare al più presto a danzare i suoi celeberrimi balletti.Purtroppo però la tensione è comprensibile. Non dimentichiamo che in Ucraina, Putin e il suo esercito sanno compiendo un autentico genocidio. Non bombardano solo gli obiettivi militari, ma uccidono in modo crudele e gratuito i civili, le donne e i bambini indifesi. La nostra compagnia sta vivendo questa tragedia da lontano. Molti di noi hanno familiari e amici sotto le bombe».

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