Gottardo, nuovo tunnel
Nemmeno hanno iniziato
e già dicono quando aprirà

Prima ancora che venga dato il via all’atteso raddoppio della galleria , insostituibile anello di congiunzione sull’asse nord-sud della Svizzera, il Governo federale ha già tenuto ad annunciare la data d’inaugurazione del nuovo traforo, fissata per la metà de 2029

Prima ancora che venga dato il via all’atteso raddoppio del tunnel stradale del Gottardo, insostituibile anello di congiunzione sull’asse nord-sud della Svizzera, il Governo federale ha già tenuto ad annunciare la data d’inaugurazione del nuovo traforo, fissata per la metà de 2029.

Questo per dire come e quanto quest’infrastruttura stia a cuore alla Confederazione. Infrastruttura strategica, peraltro, anche per l’intera mobilità europea. I lavori - in base a quanto annunciato nelle ultime ore da Berna - prenderanno il via la prossima estate con una spesa prevista di oltre 2 miliardi di franchi.

E anche qui c’è una sottolineatura doverosa da fare e cioè che il sempre solerte Dipartimento federale dell’Ambiente e dei Trasporti ha già fatto sapere che, cammin facendo, l’intenzione è quella di dar corso ad un risparmio che potrebbe arrivare al 15% del costo totale dell’opera.

Tanti i dettagli forniti dalla Confederazione in queste ore, dettagli che inevitabilmente fanno scattare raffronti con altre opere in itinere al di qua del confine in questi mesi, a cominciare dalla variante della Tremezzina.

L’utilizzo dei materiali di scavo

In primo luogo, Berna ha tenuto a far sapere che gli oltre 6,3 milioni di tonnellate di materiale di scavo saranno riutilizzati. Poco meno della metà, in particolare, sarà destinato alla riqualificazione delle zone prospicienti le rive del lago di Uri. Il materiale di scavo della variante della Tremezzina, in corrispondenza del portale di Griante, per inciso, dovrà attraversare il Lario su chiatte (peraltro bocciate dalla Soprintendenza), destinazione Moregallo.

Altri 2,5 milioni di metri cubi saranno utilizzati per la riqualificazione dello svincolo lungo la sempre trafficata autostrada A2 in corrispondenza di Airolo. Ma non è tutto, perché una volta ultimato il nuovo traforo, entro il 2032 si procederà a risanare anche l’attuale tunnel del Gottardo. Idee, programmi e progetti ben precisi dunque.

Oggi dal Gottardo, transitano 7 milioni di veicoli, contro i 3 milioni censiti nel lontano 1981. E’ fuori dubbio che nonostante il lento incedere degli anni, ancora oggi il tunnel stradale del Gottardo rappresenti il principale asse nord-sud con 18 mila veicoli giornalieri. Tanti.

Vi è un altro dato che testimonia l’importanza di questa infrastruttura, fornito direttamente dalla Confederazione: il 56% dei veicoli che attraversa le Alpi transita dal Gottardo.

E una buona parte di essi raggiunge il comasco attraverso l’autostrada A2.

Il ruolo dell’Alptransit

La Svizzera dunque, nonostante il nuovo che avanza ovvero il tunnel ferroviario Alptransit (il più lungo del mondo che in tutto conta 57 chilometri) e gli incentivi promessi dal Governo per abbandonare la strada e il trasporto su gomma a tutto beneficio di quello su rotaia, ha deciso di scommettere su un pezzo della propria storia. E questo anche per rispettare il volere popolare.

Già perché nel febbraio di tre anni fa, gli elettori svizzeri si erano espressi a favore del raddoppio del tunnel stradale. I “si” avevano sfiorato la quota del 60% dei voti espressi.

Quattro anni dopo quella consultazione popolare, si darà corso ai lavori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA