Gratta & vinci e slot, i vizi dei comaschi
Spesi 261 milioni per il gioco d’azzardo

Como, con 3.137 euro pro capite, tra le città italiane che più si affidano alla fortuna - Dalle lotterie istantanee al Superenalotto, ecco dove tanti puntano sperando di “fare il botto”

Ogni comasco, nel corso del 2017 ha puntato 3.137 euro ai giochi d’azzardo gestiti dallo Stato e alle slot. Considerando città delle stesse dimensioni, Como si ritrova al terzo posto tra i 130 comuni compresi tra i 50mila e i 200mila residenti.

È il risultato dell’indagine “L’Italia delle slot - Quanto giocano gli italiani”, il progetto realizzato dal Visual Lab del gruppo Gedi, in collaborazione con Dataninja ed Effecinque. I dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Aams) fotografano la situazione comune per comune.

Como - 83mila e 320 abitanti e un reddito singolo di 22mila 872,77 euro - con i 3.137euro a testa (complesssivamente oltre 261 milioni all’anno), nella classifica generale per giocate pro-capite, si colloca al 161° posto su 7.954 comuni. A livello provinciale raggiunge il quarto posto dopo Prato, Ravenna e Rovigo.

Sotto la lente d’ingrandimento dell’indagine, sono finite le macchinette, le cosiddette slot, gli apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro, come le Vlt (Video Lottery Terminal) e le Awp (Amusement with prizes, chiamate anche New Slot), ma anche il Bingo e i giochi come Win for Life, Superenalotto, EuroJackpot, le lotterie tradizionali, i Gratta e Vinci, i giochi a base ippica e sportiva, i pronostici e le scommesse.

L’indagine evidenzia anche su cosa i comaschi hanno puntato di più. Al primo posto con 130,96 milioni di euro, troviamo le lotterie instantanee (i cosiddetti Gratta & vinci), seguono le slot Awp con 62,45 milioni di euro (ogni apparecchio è dotato di una scheda di gioco, la vincita massima è di 100 euro. Possono essere installate in tutti i locali in possesso di una regolare licenza come bar, edicole, tabacchi, alberghi, stabilimenti balneari).

Al terzo posto le Vlt con 41,28 milioni (terminali multi gioco connessi ad un sistema di gioco centrale, erogano vincite fino a 5mila euro, possono essere installate esclusivamente nelle sale bingo, nelle agenzie di scommesse sportive e ippiche, nelle sale giochi).

Seguono poi il Lotto (11,09 milioni di euro; si basa sull’estrazione di 5 numeri tra 1 e 90 su dieci ruote identificate con i nomi di dieci città italiane e su un’undicesima ruota, la ruota nazionale). Quindi le lotterie tradizionali (7,04 milioni di euro: sono quelle legate ad uno o più eventi). Poi , con 4,37milioni di euro le quote fisse (le scommesse sportive in cui è la quota assegnata ad un evento - vittoria, pareggio, parità - ad esprimere la probabilità che si verifichi quel risultato; in questa modalità la vincita è già nota). Per il Superenalotto (consiste nel pronosticare la combinazione vincente di 6 numeri, estratti tra 1 e 90): si sono spesi 2,22milioni di euro e per le scommesse virtuali (le scommesse su eventi simulati al computer, come una corsa virtuale di cavalli o l’estrazione casuale di un numero) 1,10 milioni di euro. Per tutte le altre casistiche (comma 7, pronostici sportivi, ippica, eurojackpot, scommesse in agenzia, windforlife, Big …) si va dai 301,19mila euro per le macchinette comma 7 (sono quegli apparecchi che non erogano vincite in denaro ma oggetti) ai 240 euro per i Big (comprendono i Big Match le scommesse sui grandi incontri di calcio e le Big Race per ciclismo, sci e automobilismo).

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