I furbetti del ticket e dei buoni pasto
Ventuno sanzionati dalla Finanza

Controlli sulle dichiarazioni del reddito Isee per ottenere benefici o prestazioni agevolate

Autocertificazioni false
per poter ottenere

le esenzioni previste
per le fasce più povere

C’è chi ha fatto sparire virtualmente un familiare - e il relativo reddito - per poter rientrare tra i beneficiari delle prestazioni sociali agevolate garantite dallo Stato (aziende sanitarie, comuni, università). C’è poi chi ha scordato di denunciare metà del reddito annuo. E chi, invece, ha omesso particolari non di poco conto: come quello di avere una doppia casa.

La Guardia di finanza di Como ha sanzionato - con ammende che vanno da 5mila e 25mila euro - ventuno comaschi che, secondo le fiamme gialle, avrebbero mentito nelle autocertificazioni sul reddito consegnate nei Comuni o alle Ats o ancora alle università per poter aver riduzioni su una serie di prestazioni sociali.

I controlli della Guardia di finanza è scattato nell’ambito di normali accertamenti sul contrasto di abusi legati ai settori previdenziali e assistenziali, così da garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli e bisognose della popolazione.

Da un controllo incrociato tra le autocertificazioni e le banche dati ha così permesso di scoprire che molti comaschi avrebbero mentito denunciando sugli indicatore Isee redditi decisamente inferiori a quelli reali.

Le tipologie di vantaggio illecito riscontrate dalle fiamme gialle riguardano, in particolare, i buoni pasto delle mense scolastiche, le esenzioni dei ticket sanitari e delle tasse universitarie, ma anche agevolazioni sul pagamento di canoni di locazione per edilizia convenzionata.

Come detto i finanzieri della compagnie di Olgiate Comasco, Erba e Menaggio hanno scoperto diverse significative dimenticanze da parte dei comaschi che sono stati sanzionati: in alcuni casi il reddito accertato è stato il doppio di quello dichiarato nelle domande di agevolazioni, in altre è stata riscontrata l’omessa indicazione di parenti, e dei relativi redditi, oppure l’omessa segnalazione del possesso di una seconda casa.

Complessivamente la cifra ottenuta dai ventuno comaschi sanzionati senza che ne avessero diritto supera i ventimila euro. Soldi che ora la Finanza chiederà indietro.n

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