Il defibrillatore del Comune dopo 75 giorni è ancora fuori servizio. Soltanto ieri l’incarico

Il disservizio Il 12 dicembre non funzionò quando fu preso per soccorrere un passante, poi morto. Da allora nessuno ha fatto nulla

Il 12 dicembre un uomo di 66 anni si è sentito male in viale Lecco, un infermiere del Valduce ha tentato di rianimarlo inutilmente per strada, il defibrillatore fuori da Palazzo Cernezzi non andava. Mercoledì il Comune però ha concluso l’iter per l’assegnare i lavori di manutenzione dei defibrillatori. Manutenzioni che in genere sui defibrillatori si praticano in maniera periodica e che avrebbero evitato al macchinario in questione di fare cilecca e di restare poi spento per oltre due mesi.

In particolare lo strumento davanti ai cancelli di via Bertinelli ha bisogno della sostituzione della batteria e degli elettrodi. Ai primi di gennaio l’amministrazione comunale aveva appeso sopra al defibrillatore fuori uso un foglio con scritto «Dae in manutenzione». Il cartello è ancora lì in bella vista, in attesa dell’intervento.

Una ditta specializzata

Ora comunque il Comune ha assegnato per 5.950 euro il servizio di manutenzione ad una ditta specializzata. «L’amministrazione comunale è proprietaria di sei defibrillatori – si legge nella determina con cui si è deciso l’affidamento del servizio -. Tali apparecchi necessitano di manutenzione periodica, al fine di garantirne il corretto funzionamento ed il rispetto delle condizioni di sicurezza. Oltre all’attività manutentiva si rende necessaria la fornitura di alcuni accessori, per rendere efficiente l’uso degli stessi».

I lavori che Palazzo Cernezzi intende far partire a breve riguardano quindi anche gli altri cinque defibrillatori in gestione all’ente, per esempio quelli davanti all’ufficio tributi, in biblioteca o al comando dei vigili, i più donati da enti benefici. L’assegnazione è stata data all’azienda torinese Irideem, la stessa che nel 2018 aveva effettuato dei controlli sul defibrillatore fuori dai cancelli di Palazzo Cernezzi, in occasione della donazione di nuove teche di vetro. Da allora, sentito il referente locale dell’azienda, la ditta non è stata più contattata per successive manutenzioni.

Una volta ricevuto in dono il defibrillatore i controlli sono di competenza del Comune. Un responsabile deve accertarsi del buon funzionamento della macchina. Detto che quando un defibrillatore si scarica emette prima un suono e poi si spegne la lucina. Il nuovo contratto infatti prevede la sostituzione degli elettrodi ogni due anni e delle batterie ogni quattro anni.

Le responsabilità interne?

Dopo il triste episodio di dicembre il sindaco Alessandro Rapinese aveva promesso che un fatto simile non sarebbe ricapitato «mai più» e che tutti i defibrillatori sarebbero stati controllati. Così è stato. «Abbiamo dato agli uffici l’ordine politico il giorno stesso del triste accaduto» così ha spiegato ieri il sindaco. Non sono però state chiarite nonostante le richieste le responsabilità interne al Comune sull’episodio di dicembre.

Sulla eventuale mancanza in passato di manutenzioni, la vicenda è difficile da ricostruire - come aveva spiegato lo stesso sindaco - anche per la mancanza del contratto siglato ai tempi della donazione dei defibrillatori, documenti che a quanto pare non si trovano in Comune.

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