Il deserto tangenziale
«Ora tagliamo i pedaggi»

Pedemontana presenta i dati del passaggio dei veicoli e ammette che si è sotto del 72% rispetto alle previsioni

Un deserto di nome tangenziale di Como. Ieri mattina Antonio Di Pietro, l’ex pm nominato alla presidenza della società Pedemontana, ha presentato il quadro completo della situazione nella commissione regionale Bilancio.

Per la prima volta nell’ultimo anno sono stati presentati i dati chiesti dai consiglieri senza le riserve mantenute in precedenza: i transiti sono largamente inferiori a quelli previsti dal piano economico su tutte le tratte con una media del 59% in meno. Di pari passo vanno i ricavi mentre la prosecuzione dell’opera con i finanziamenti delle banche è vincolata alle garanzie che la società dovrebbe fornire.

Il primo e unico lotto realizzato della tangenziale di Como è lungo 2,4 chilometri, va dall’Acquanegra a Villa Guardia, costa 0,63 euro a passaggio. Da gennaio a settembre 2016 è stato percorso in media da 7.293 veicoli contro i 26.136 previsti nel piano economico su cui si regge l’opera. È il 72% in meno.

Si sta rivelando un flop invece la tratta B1, quella su cui maggiormente contava la Bassa comasca per sgravare la provinciale Novedratese: va da Lomazzo a Lentate sul Seveso, è lunga 7,3 chilometri, costa 1,66 euro, e i transiti quotidiani sono stati 12.736 contro i 41.917 previsti (meno 70%). L’obiettivo a medio termine è intervenire sui pedaggi, mitigandoli, per riprendere gli utenti perduti.

«Abbiamo constatato - ha detto Di Pietro - che riducendo in parte l’entità del pedaggio il numero dei transiti aumenta e le entrate sono circa le stesse. Pertanto abbiamo confermato le tariffe fino a dicembre e abbiamo previsto un piano complessivo con riduzioni mirate per fascia oraria dal 2017».

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