Il posteggio è senza bancomat. Le sanzioni? Sono una beffa

Via Bellini Il gestore del parcheggio rischia una multa da 30 euro, ma l’obbligo di dotarsi di pos è soltanto “indiretto”

Ma è davvero obbligatorio accettare il pagamento elettronico dallo scorso primo luglio? La domanda - come si dice in questi casi - sorge spontanea sull’onda del dibattito innescatosi a proposito del posteggio a pagamento dell’Arena di via Bellini, dove - come noto - fior di macchinari d’ultima generazione accettano soltanto denaro contante, moneta o banconote che siano.

Disagio per turisti e cittadini comaschi

Il disagio è incontrovertibile, non solo per gli stranieri abituati ormai in tutta Europa a saldare i propri debiti con moneta elettronica. Lo è anche per i tanti comaschi che scelgono l’Arena in virtù della sua posizione parecchio comoda rispetto al centro storico, tanto più che il conto in genere è salato: 3 euro all’ora, contro i 3,5 che si pagano all’autosilo del Valduce per due ore di sosta. Paradossale che ad avvertire dell’impossibilità di pagare con moneta elettronica sia un cartello posto all’ingresso del posteggio («no credit card») che corrisponde anche a un’ammissione di colpevolezza. Ma come? Dallo scorso primo luglio non dovreste obbligatoriamente accettare bancomat e carte di credito?

Una norma all’italiana

In realtà la norma è stilata un po’ all’italiana, per risolvere senza risolvere un bel niente. Cioé: l’esercente - recita la legge - è obbligato ad accettare il pagamento elettronico; nel caso in cui non lo facesse il cliente potrebbe rivolgersi alle forze dell’ordine cui competerebbe l’onere di applicare una sanzione di 30 euro più il 4% dell’importo che il cliente avrebbe dovuto e voluto corrispondere con la carta di credito. In soldoni: se il parcheggiatore dell’Arena rifiutasse un pagamento da 10 euro, rischierebbe di vedersi comminare una sanzione da 30 euro e 40 centesimi. Dopodiché, però, nessuno potrebbe imporgli di dotarsi di un pos. Astrattamente potrebbe quindi farsi multare all’infinito, a colpi di 30 euro,a patto però che ogni volta i clienti chiedano l’intervento della guardia di finanza e senza che comunque i finanzieri possano nulla per imporgli di dotarsi di un pos. Insomma, tutto molto complicato e tutto molto farraginoso. Di chiaro c’è soltanto la figuraccia che ci facciamo con i turisti.

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