Il riciclo è un’arte
Gran finale in passerella

Alle giornate del riuso hanno partecipato 2.500 persone. Ieri il momento clou della sfilata con le studentesse del Cias

Como

Grande successo per la nona “Giornata del riuso” che si è chiusa ieri allo Spazio Ratti. In due giorni più di 2.500 persone si sono iscritte al baratto e hanno partecipato alle iniziative, oltre 1.300 solo ieri. La Giornata è stata organizzata dai volontari de L’isola che c’è, con la cooperativa Si può fare, Borea, Famiglie in Cammino, Battito d’ali e Garabombo, in collaborazione con il Comune.

Tra i momenti clou di ieri, la sfilata “Usato: una bella scelta!”. Una cinquantina di studentesse della scuola Cias ha creato, con cura ed estro, tutti i dettagli del trucco e delle acconciature dei modelli-volontari. Hanno aperto il défilé i 25 abiti vintage, rivisitati con creatività dagli allievi di Paolo Fontana di una classe terza del Carcano. Una vecchia vestaglia adesso è un vestito da sposa, un abito nero ora ha un arcobaleno multicolore ispirato ai Dervisci rotanti. O ancora, un capo anni Ottanta trasformato in un vestito in stile punk.

In passerella sono stati molto apprezzati anche il vestito di carta creato dall’artista Simone Minonzio e molti abiti forniti per l’occasione dai negozi dell’usato “Si può fare” e “CercaTrova”. Nel pubblico, tra gli altri, Eleonora Cini, direttrice di Cias e Roberto Peverelli, preside dell’Istituto Carcano. Per tutte le attività della Giornata c’è stata grande partecipazione. Tra i punti forti della manifestazione tante sinergie: hanno partecipato più di 150 volontari.

«Siamo davvero soddisfatti - dice Giovanna Montanelli, coordinatrice della Giornata del riuso e vicepresidente de L’isola che c’è - C’è stata collaborazione tra tante persone e molte realtà».

«Il dare nuova vita agli oggetti è solo uno degli aspetti, che poi diventa anche un po’ una scusa per incontrarsi e portare delle relazioni tra persone - osserva Stefano Martinelli, presidente de L’isola che c’è - Nella giornata ci sono anche laboratori, spettacoli, con la partecipazione di tante realtà diverse. Inoltre siamo in una bella sede e ringraziamo per questo la disponibilità del Comune».

Tantissime le chicche anche negli stand del baratto. Benedetta Megazzini, una comasca, dice: «Ho trovato un vestito da sposa molto bello nel baratto vestiti ed ho pensato a mia figlia. Da casa ho portato libri, vestiti e giochi. Non perdo mai un’edizione, è un’ottima iniziativa che insegna a non sprecare».

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