Il sindaco su Comodepur: «Scelta ragionata spostare i fanghi dalla città»

Mario Landriscina sul progetto di trasferimento: «Non è una trovata ma un’idea ben congegnata» - Comodepur aveva già studiato una soluzione simile

Trasporto, stoccaggio ed essicazione: il progetto di Como Acqua di delocalizzare i fanghi di Comodepur dall’impianto di viale Innocenzo in un’area in località Guzza, prevede questi trattamenti. Non anche però lo smaltimento nell’inceneritore di Acsm, che pure è a due passi. La valorizzazione dei fanghi come risorsa sarà il passo successivo, ancora allo studio.

Ma intanto, il loro trasferimento lontano dal centro abitato ha il grande pregio di eliminare alla fonte la causa delle puzze che ammorbano i residenti di viale Innocenzo.

Un’idea che incontra il favore degli amministratori cittadini. È il sindaco Mario Landriscina ad esprimere per primo apprezzamento per la proposta avanzata dal presidente di Como Acqua: «Mi piace perché non è una trovata estemporanea, né una soluzione posticcia, ma risponde ad una prospettiva di tipo industriale di valorizzazione di uno scarto, trasformandolo in una risorsa. Direi che è la quadratura del cerchio, perché così si ottiene il risultato di liberare il centro abitato dai miasmi, che divengono insopportabili quando periodicamente bisogna portare via quei fanghi. È una proposta che ha tutto il mio sostegno e come sindaco mi impegnerò perché possa essere realizzata».

La soluzione allo studio è proprio di valorizzare quello che attualmente è uno scarto del processo di depurazione con costi che in Italia, dopo la chiusura di molti siti e il rifiuto di paesi terzi di farsene carico, stanno lievitando sempre più, raggiungendo la quota di 240 euro per tonnellata: un livello, avverte il presidente di Como Acqua, Enrico Pezzoli, difficilmente sostenibile ancora a lungo.

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