Il sindaco su Villa Erba ai privati
«Città beffata, non dipende da noi»

La delibera sul cambio di governance non verrà più discussa in consiglio comunale. Landriscina: «Perché ritirarla? Con lo slittamento della Ticosa non ci sono più i tempi tecnici»

«La strada è segnata, ma credo che il capoluogo abbia perso un’occasione non esprimendosi su Villa Erba». A dirlo è il sindaco Mario Landriscina confermando ufficialmente che non solo la delibera che, in estrema sintesi, apre la strada alla maggioranza dei privati nella gestione del polo fieristico (che sorge su un’area pubblica) verrà formalmente ritirata, ma che non verrà più discussa in consiglio comunale.

La giunta, il 12 luglio scorso, l’aveva approvata all’unanimità dei presenti (tra gli assenti Marco Butti di Fratelli d’Italia, partito che ha espresso contrarietà alle modifiche dello statuto), ma poi il passaggio in commissione aveva visto solo l’ok della Lega (astenuto il Pd, contrario Rapinese, assenti i forzisti). Chi ha fatto i conti, seppur tra mille discussioni, assicura che in consiglio la delibera sarebbe alla fine passata, ma il tutto non si sarebbe di certo chiuso in poco tempo.

«Il ritiro della delibera - spiega il primo cittadino - è una conseguenza dell’andamento dei lavori su Ticosa che, francamente, mi aspettavo venissero vissuti con un’attenzione importante ma non così espressiva di una contrarietà. Mi dispiace molto, perché mi aspetto che quando serve alla città tutti siano dalla stessa parte». Nelle intenzioni del sindaco il via libera all’accordo che chiude i rapporti tra Comune e Multi per la vecchia tintostamperia, avrebbe dovuto arrivare giovedì notte, ma la maggioranza si è ritrovata senza il numero legale per un voto e la delibera arriverà di nuovo in consiglio domani sera. «Riprendere con la Ticosa - prosegue il sindaco - va da sé che non consente di parlare di Villa Erba. Tra l’altro ho avuto molte richieste di ridurre i ritmi di lavoro per avere più tempo per presentazioni, condivisioni e analisi e quindi rinviamo la decisione su Villa Erba. Non nego che mi dispiaccia perché a mio avviso la città capoluogo deve esprimersi su questioni importanti. Vero è che abbiamo una percentuale ridotta (il 7%, ndr) rispetto ad altri soci, ma si è persa un’occasione. A questo punto credo che l’assemblea andrà avanti da sola visto che la più parte dei soci indirizzata a prendere questa decisione su cui la maggioranza aveva delle riserve. Si sarebbe potuto chiedere un approfondimento, ma a un certo punto le decisioni vanno prese e saranno altri a prenderle. Per me la Ticosa è prioritaria, tengo molto a questa partita e confido che si arrivi all’approvazione».

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