Immigrazione a Como
«Aumentano i rimpatri
e calano i clandestini»

Alla festa della polizia il questore Giuseppe De Angelis parla di migranti

Como

Calano i delitti, aumentano le persone denunciate: in sintesi estrema, dodici mesi di attività della Polizia di Stato, che ieri ha celebrato i 166 anni dalla fondazione, con una cerimonia alla sala bianca del Teatro Sociale alla presenza delle autorità cittadine, e ovviamente del questore Giuseppe De Angelis.

«Il 2017 - ha detto il capo della polizia a Como- è stato caratterizzato da un importante calo, sia a livello nazionale che provinciale, della delittuosità. Purtroppo, a questo, non sempre corrisponde un aumento della percezione di sicurezza da parte della nostra comunità a volte impaurita e preoccupata. Può darsi che una tale percezione, stridente con la sicurezza statisticamente rilevata, sconti anche l’influenza di altri fattori, come il degrado urbano e la sensazione di precarietà acuita da una ormai decennale crisi economica».

Eppure il calo si inserisce in un trend che era iniziato già nel 2016 e che, assicura il questore, «si è irrobustito in queste ultimi dodici mesi, come dimostra il numero delle chiamate al 112, sceso di 826 unità, dalle 10.773, registrate tra il 1° aprile 2016 e il 31 marzo 2017, alle 9.947 dell’anno successivo. Così come i servizi di ordine pubblico, passati da 684 a 576.

De Angelis ha messo in evidenza soprattutto i dati relativi al contenimento della immigrazione clandestina. Dal 1° aprile 2017 a oggi sono state 499 le espulsioni, contro le 230 dei dodici mesi precedenti. E sono cresciuti anche gli allontanamenti di cittadini comunitari colti a delinquere: sono stati 25 quelli rispediti al proprio paese d’origine, contro gli appena 4 di un anno prima.

Il dato che De Angelis tiene a sottolineare riguarda però i rimpatri volontari assistiti, cioè di quei migranti, clandestini o regolari, convinti a rientrare nel proprio paese d’origine, passati da zero a 29: «Una modalità di intervento interessante, che penso possa portare buoni frutti, e che in futuro vedrà numeri sicuramente superiori».

Contenimento dell’immigrazione clandestina, dice ancora De Angelis, nell’ottica di garantire comunque i diritti di chi è regolare: ed ecco allora che sono aumentati di 120 unità i ricongiungimenti familiari, «il primo passo verso l’integrazione».

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