«In calo le coperture contro le malattie»
Obbligo di vaccino, Como favorevole

Niente iscrizione da settembre negli asili senza il certificato vaccinale - Per le famiglie dei bambini nell’età scolare dell’obbligo rischio di sanzioni fino a 7500 euro

Vaccini, scatta l’obbligo per l’iscrizione a scuola, anche a Como tanti genitori potrebbero dare battaglia. Il governo ha reintrodotto per decreto l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione scolastica, senza il certificato a partire dal 2017-2018 i bambini dagli zero ai sei anni non saranno ammessi agli asili. In seguito, con l’inizio del diritto all’istruzione nelle scuole dell’obbligo fino ai 16 anni, i non vaccinati non verranno respinti, ma le famiglie saranno sottoposte a sanzioni molto pesanti, multe stimate tra i 500 e i 7500 euro.

I minori senza certificato dovranno essere segnalati dagli istituti scolastici alle vecchie Asl, pena altre sanzioni ai presidi, le aziende sanitarie a loro volta informeranno i tribunali dei minori per valutare, ma non in maniera automatica, la sospensione della patria potestà. L’obbligo riguarda 12 vaccini, compresi quelli finora soltanto raccomandati, nel dettaglio sono l’anti polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningogocco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella.

«Avrei fatto volentieri a meno di quest’obbligo - commenta Gianfranco Petrillo, referente per la prevenzione territoriale dell’Asst lariana - nel senso che preferirei che le famiglie comprendessero da sole l’importanza dei presidi medici, purtroppo però anche nella nostra provincia le coperture vaccinali sono in discesa, quindi l’imposizione è ragionevole».

Vero, nel Comasco circa una famiglia su dieci dice no al vaccino per difendere i bambini dal morbillo. Vista l’introduzione dell’obbligo l’Asst ricorda che per i nuovi nati le convocazioni sono automatiche e gratuite, i calendari degli appuntamenti hanno richiami fissi presso tutte le sedi territoriali, non bisogna correre alle segreterie e ai centralini, la macchina è rodata.

I nuovi nati in città sono circa 600 all’anno, 5mila quelli sotto la competenza dell’Asst Lariana, è il bacino provinciale delle nascite tolta la zona di Menaggio. «È una legge frutto dei nostri tempi - dice Chiara Cattaneo, coordinatrice provinciale delle scuole dell’infanzia Fism - dettata dalle circostanze sociali, io credo sia importante non tornare indietro. La discesa della copertura vaccinale si sta verificando solo negli ultimi anni nel comasco, le ricadute più forti sulle scuole quindi inizieremo a vederle proprio adesso. Ci sono già stati casi di famiglie che non hanno presentato la certificazione, noi abbiamo sempre accettato tutti indistintamente, con questa legge bisognerà cambiare rotta. Spero che le istituzioni supportino le scuole e le autorità mediche si occupino ancor di più di chiarire alle famiglie le eventuali controindicazioni dei vaccini».

Controindicazioni che tanto spaventano le mamme, basta guardare la proliferazione delle proteste su Facebook, molti profili fanno riferimento anche a persone residenti a Como e provincia. Nessuno degli asili nidi comaschi sentiti negli scorsi giorni si è detto contrario alla misura, i più però temono le ire dei genitori “no vax”. Del resto alcune associazioni si sono già schierate contro il decreto, Moige e Codacons parlano di scelta anticostituzionale, di libertà volata, di regalo alle case farmaceutiche.

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