Interrogatorio fiume
Pennestrì parla
per dieci ore dal pm

Il commercialista faccia a faccia con il magistrato che lo accusa

Un interrogatorio ampio, che in durata ha battuto quello di nove ore che una settimana fa aveva reso Stefano Penestrì di fronte al sostituto procuratore Pasquale Addesso nel carcere di Monza.

Cambia la scena: la casa circondariale ora è quella di San Vittore, prigione storica e dalla quale sono passati spezzoni di storia patria, i protagonisti però sono quasi gli stessi di una settimana prima. Da un lato del tavolo il pm Addesso, dall’altro Antonio Pennestrì. Gli è accanto, come già sette giorni prima con Stefano, l’avvocato Giuseppe Botta.

Stessa strategia difensiva dunque, identico l’approccio: improntato evidentemente alla massima collaborazione con gli inquirenti. Non si spiegherebbero diversamente quelle dieci ore di faccia a faccia che hanno tenuto impegnate le parti dalle 9 del mattino alle 19 di mercoledì. E come già in occasioni degli altri incontri formali tra il magistrato e gli indagati, il verbale è stato secretato.

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