#CARTOLINE A ROMA
Interviene Palazzo Chigi
La soluzione è più vicina

Pratica “paratie”sul tavolo del governo. Per ripartire con i lavor isi dovrà rifare l’appalto

Roma

Ora tutti a Palazzo Chigi conoscono il “caso paratie”. Lo conosce il presidente del Consiglio Matteo Renzi, destinatario delle 60mila cartoline dei comaschi, ma anche il suo braccio destro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti (che abbiamo incontrato martedì pomeriggio). E ancora il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. A loro si aggiungono il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone (ha tenuto personalmente, lo scorso gennaio, la relazione con la quale ha bocciato in via definitiva la variante progettuale voluta dal sindaco Mario Lucini) e il direttore di Italia Sicura (struttura che si occupa del dissesto idrogeologico e fa capo alla presidenza del Consiglio) Mauro Grassi, che ha fissato per la giornata di oggi (giovedì 23) un vertice con tutti gli enti.

Sbarrata ormai in via definitiva l’ipotesi della variante, sostenuta ancora oggi dal primo cittadino. Lo hanno detto, in tempi diversi, sia Cantone che Grassi. La via da seguire, a questo punto, è la rescissione del contratto (dovrà essere quasi certamente il Comune a chiudere con Sacaim) e una nuova gara d’appalto. Ma con quale progetto? Questo è uno dei nodi che finirà oggi sul tavolo della Presidenza del Consiglio. Si ripartirà dalla variante Lucini (bocciato dal punto di vista normativo, ma non nel merito dei lavori previsti) oppure si dovrà tornare ai progetti approvati precedentemente?

Da definire anche il soggetto che dovrà occuparsi di sbloccare la situazione. Il Comune dopo gli arresti di due dirigenti (mentre altri due e un funzionario sono indagati), per usare le parole dello stesso Grassi «è in difficoltà per qualsiasi cosa». Potrebbe forse intervenire la Regione (ente finanziatore dell’opera) riprendendosi in carico la gestione del cantiere che aveva assegnato al Comune anni fa indicandolo come stazione appaltante.

Attualmente il cantiere è senza una guida: non ci sono né direttore lavori né responsabile del procedimento. Quello che è certo è che Palazzo Chigi sorveglierà in modo speciale quello che accadrà in riva al lago, l’ha garantito ai nostri lettori il sottosegretario Claudio De Vincenti. «La strada è quella del nuovo appalto - aveva detto il numero uno di Italia Sicura - e, su questa, noi possiamo dare una mano per sbloccare la situazione e pensare di poter ripartire nell’arco di sei mesi».

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