Invasione di cimici in tutta la provincia, la colpa è del caldo. L’esperto: «Soluzioni? Non ce ne sono»

Il fenomeno L’entomologo: «Incremento numerico significativo, ma solo in alcune zone». Inutili i tentativi di debellarle: «Spray e rimedi naturali sono poco o per nulla efficaci»

Sui muri delle case in cerca di fessure dove poter trovare riparo, ma anche sul bucato steso al sole e su vetri e finestre. In alcune zone della provincia (e non solo) si sta registrando nelle ultime settimane una vera e propria invasione di cimici asiatiche, insetti decisamente poco gradevoli anche per l’odore nauseabondo che emanano (soprattutto se si schiacciano, ma è l’unica soluzione per evitare di trovarsi solai e soffitte piene).

«Sono attratte dalle fonti di calore e hanno dei sensilli, dei sensori che si attivano verso un’abitazione molto soleggiata e che quindi immagazzina calore»

«Due sono le condizioni alla base del proliferare degli insetti - spiega l’entomologo comasco Mario Colombo - e sono il clima e la disponibilità di alimento. Quest’anno l’estate torrida ha indubbiamente giocato a loro favore e anche l’approvvigionamento non manca perché pungono frutta e verdura, dai pomodori alle pere di cui c’è buona disponibilità». L’esperto conferma che «l’incremento numerico è abbastanza significativo, ma la buona notizia è che è diffuso in modo puntiforme, a macchia di leopardo. In alcune aree ce ne sono moltissime, in altre solo alcuni esemplari, a differenza di qualche anno fa, quando erano ovunque. Ad esempio in Val d’Intelvi la presenza è risicata, attorno a Milano è molto consistente». Tantissime, ad esempio nella zona di Fino Mornasco, Grandate e Casnate ma anche in alcuni quartieri di Como (diverse le segnalazioni da Albate). La prima domanda che tanti si fanno è per quanto tempo bisognerà fare i conti con l’insetto decisamente poco amato. «Sono attratte dalle fonti di calore - chiarisce Colombo - e hanno dei sensilli, dei sensori che si attivano verso un’abitazione molto soleggiata e che quindi immagazzina calore e verso punti di attrazione dove passare l’inverno. Cercano un ambiente più caldo e poi, una volta entrate in casa dalle intercapedini, non è difficile trovarsele in camera attratte dalla luce. Va però detto che, a parte essere una presenza antipatica, non sono pericolose per l’uomo».

«C’è poco da fare se non qualche trappola luminosa, che sono però andate in disuso perché avevano un’attrattività relativa. Gli spray, come quelli che si usano anche per le mosche, hanno un’efficacia minore»

Cosa fare per debellarle? Per l’interno ci sono insetticidi specifici, ma il problema principale è evitare che entrino nelle abitazioni. «C’è poco da fare - aggiunge l’esperto - se non qualche trappola luminosa, che sono però andate in disuso perché avevano un’attrattività relativa. Gli spray, come quelli che si usano anche per le mosche, hanno un’efficacia minore. Per l’esterno usare insetticidi è comunque inopportuno e non è il caso se si ma magari un orto o piante da frutto». Soluzioni, quindi, praticamente nessuna se non aspettare il freddo o, per evitare che entrino in casa, «schiacciarle o prenderle usando dei guanti di plastica, cosa poco piacevole visto l’odore che emanano». Anche i rimedi naturali servono a poco: «Sapone di Marsiglia? Una panzana - conclude - non fa nulla. Si potrebbe usare un estratto di neem, ma la verità è che c’è poco da fare se non il confronto diretto tra noi e l’animale.». Per evitare che entrino in casa usare le zanzariere, tenere le porte chiuse e controllare sempre il bucato quando viene ritirato.

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